Detenuti politici sauditi sottoposti a torture
Il Guardian ha presentato dei rapporti medici che confermano gli abusi e le torture subite dai detenuti politici in Arabia Saudita; un rapporto che va contro le ripetute smentite di Riyadh circa le torture inflitte ai detenuti politici. Questi abusi fanno parte della violenta repressione del regime saudita verso i dissidenti e ai possibili rivali del principe ereditario Mohammed bin Salman.
Alcuni consiglieri del monarca avrebbero consigliato il giovane rampollo di casa Saud di perdonare tutti i prigionieri politici e il rilascio di detenuti con problemi di salute. Fanno parte di una sostanziale revisione interna ordinata dal re, che ha approvato la commissione degli esami di un massimo di 60 prigionieri, molti dei quali donne. Gli esami avrebbero avuto luogo a gennaio.
Negli ultimi mesi, il regime saudita è stato sottoposto a forti pressioni da gruppi per i diritti umani per aver maltrattato prigionieri politici tra le notizie secondo le quali diverse attiviste avrebbero subite torture e molestie sessuali nelle prigioni saudite.
I rapporti di tortura sono passati sotto i riflettori dopo il raccapricciante omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi al consolato del regno a Istanbul, in Turchia, il 2 ottobre 2018. La Cia ha concluso che Bin Salman ha ordinato personalmente l’omicidio. Mentre il regno sta vacillando dopo l’assassinio di Khashoggi, il re Salman avrebbe ordinato una revisione della decisione di arrestare quasi 200 uomini e donne in una repressione ordinata dal controverso principe ereditario.
Gli esami medici hanno avuto luogo nonostante le obiezioni degli assistenti di Mohammed. Ciò avviene tra la speculazione circa una spaccatura crescente tra il principe Mohammed e il re. Il Guardian ha recentemente riferito che il principe bin Salman è stato privato di alcuni dei suoi poteri e non ha partecipato a una serie di recenti incontri ministeriali e diplomatici di alto profilo nel regno.
di Giovanni Sorbello