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Decreto Sicurezza al via grazie alla fiducia

Il Decreto Sicurezza, creazione voluta dal ministro dell’Interno Salvini, è stato approvato ieri grazie al voto di fiducia che ha visto protagonisti i grillini, obbligati a votare un provvedimento che hanno sempre condannato definendolo “Strumento dittatoriale”.

decreto-sicurezzaIl Decreto Sicurezza ha uno scopo ben preciso che è quello di rendere la vita dei migranti in Italia ancora più difficoltosa e di restringere in modo asfissiante i loro già precari diritti. Il decreto sicurezza è passato con 163 Si e 59 No, mentre 5 sono stati i dissidenti all’interno del M5S, già deferiti ai probiviri. Ad esultare, lasciando Di Maio con il cerino in mano, è il ministro dell’Interno Salvini che sta ottenendo dal governo tutto ciò che si era promesso di ottenere come la flat tax e adesso il Decreto Sicurezza.

La spocchia di Salvini si può già notare da prima dell’inizio della seduta quando afferma con boria che il governo non ha nulla da temere e la maggioranza è compatta nell’obiettivo di mantenere tutti gli impegni presi con gli italiani definendo, dopo l’approvazione del decreto, storica la giornata del 7 Novembre 2018. Decreto che passerà adesso all’esame della Camera il 22 Novembre, ma una volta che è riuscito a passare tra le forche caudine del Senato difficilmente potrà avere problemi alla Camera dove la maggioranza giallo-verde gode di ampio margine.

Ma di cosa si tratta di preciso? Si tratta di un provvedimento molto atteso, in pratica il primo recante la firma di Matteo Salvini, con il nuovo ministro dell’Interno che così andrà a disporre misure su alcuni delicati temi come il terrorismo, la lotta alle Mafie e la pubblica sicurezza. Dopo che inizialmente si pensava a due testi distinti, alla fine al Decreto è stato accorpato anche quello sull’Immigrazione: dopo l’approvazione unanime da parte del CdM e la firma di Mattarella, anche il Senato ha approvato il testo anche se non sono mancate le polemiche.

Cosa prevede il testo? Il titolo del Decreto legge fa già capire su quali punti si è andati ad agire: disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa. In totale sono 40 gli articoli che formano il testo.

Sicurezza urbana

  • Piano nazionale sgomberi: vengono stabilite le modalità di ricognizione delle situazioni di occupazione. Entro 60 giorni poi dovranno essere definiti dei piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, anche mediante l’impiego della Forza Pubblica.
  • Invasione di edifici: verrà punito chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto. Pene più elevate se il fatto è compiuto da più di cinque persone.
  • Stanziamenti a Polizia di Stato e Vigili del Fuoco: per il 2018 saranno messi a disposizione 16 milioni, mentre dal 2019 fino al 2025 la cifra sarà di 50 milioni ogni anno (37,5 milioni alla Polizia di Stato, 12,5 ai Vigili del Fuoco).

Lotta al terrorismo

  • Stretta sul noleggio di tir e furgoni: per prevenire tragici attentati, chi noleggia dovrà comunicare con anticipo a un Centro Elaborazione i dati identificativi del richiedente. Se dopo un raffronto dovessero emergere situazioni di potenziale pericolo, verrà inviata una segnalazione alla Forze dell’Ordine per un controllo.
  • Daspo per i sospettati di terrorismo: creato per le manifestazioni sportive, il Daspo verrebbe esteso anche per chi è sospettato di essere in preparazione di un attentato oppure di fiancheggiare un’organizzazione terroristica.

Lotta alla Mafia

  • Contrasto alle infiltrazioni mafiose: negli enti locali e negli appalti pubblici, se un Prefetto dovesse segnalare delle situazioni anomale o sintomatiche di condotte illecite, è prevista la nomina di un Commissario Straordinario.
  • Sequestro e confisca dei beni: prevista la possibilità che un immobile confiscato alle organizzazione criminali sia dato in affitto “sociale” alle famiglie in condizioni di disagio.

Immigrazione

  • Richiesta di asilo politico: vengono aumentati quel tipo di reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico, dopo una condanna in primo grado, portando all’espulsione immediata. I reati in questione sono violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
  • Protezione umanitaria: al momento la norma può garantire, in caso di situazioni di emergenza umanitaria, un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta. Inizialmente si pensava a una abolizione e a una sostituzione con un permesso di soggiorno della durata di un anno per motivi civili o di calamità naturali nei Paesi di origine. Alla fine invece si è optato per un “procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale”.
  • Trattenimento nei centri per il rimpatrio: raddoppiati i tempi da un massimo di 90 giorni a 180 giorni.
  • Revoca della cittadinanza: se una persona viene ritenuta un possibile pericolo per lo Stato, potrebbe scattare la revoca della cittadinanza in caso di condanna in via definitiva per reati legati al terrorismo. In più, una domanda di cittadinanza potrà essere rigettata anche se presentata da chi ha sposato un cittadino o cittadina italiana.
  • Fondi per i rimpatri: stanziati 500mila euro per il 2018, 1,5 milioni per il 2019 e 500mila euro per il 2020.
  • Sprar: i piccoli centri che ospitano i migranti, sotto l’egida dei Comuni, non potranno più accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.

di Sebastiano Lo Monaco

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