Decreto sicurezza bis, passa legge voluta da Salvini
Il Decreto sicurezza bis voluto fortemente da Matteo Salvini, è diventato legge grazie anche all’appoggio dei 5 stelle ormai sempre più spostati sulle direttive del ministro dell’Interno vero dominus del governo, forte anche della vittoria alle elezioni europee.
Ma in cosa consiste il Decreto sicurezza bis? Una delle direttive principali è quella dell’inasprimento del contrasto all’immigrazione clandestina che è poi, insieme alla legittima difesa, il cavallo di battaglia di Matteo Salvini, vero cuneo che ha scardinato l’ordine sociale facendo prevedere invasioni imminenti di orde di extracomunitari che avrebbero invaso le cittadine italiane da nord a sud. Il Decreto sicurezza bis prevede multe per i capitani, armatori e proprietari di navi.
I primi sette articoli del Decreto sicurezza bis riguardano proprio la questione “dell’immigrazione illegale e di ordine e sicurezza pubblica”. Nell’art. 1 si legge che il “ministro dell’Interno, quale Autorità nazionale di pubblica sicurezza, nell’esercizio delle funzioni di coordinamento unificato dei controlli sulla frontiera marittima e terrestre e nel rispetto degli obblighi internazionali cui l’Italia è tenuta, è attribuito il potere di limitare o vietare l’ingresso, il transito e/o la sosta di navi nel mare territoriale, qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica”.
Sul capitolo multe, presente in forma diversa nelle precedenti versioni del testo, restano quelle previste nell’articolo 2 comminate a chi si macchia di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali, notificato al comandante e, se possibile, all’armatore e al proprietario della nave. Si applica – si legge nel testo – a ciascuno di essi la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10mila a euro 50mila. Possibile poi la sanzione accessoria della “confisca della nave, procedendo immediatamente a sequestro cautelare”. Soldi sono poi previsti (stanziamento di tre milioni di euro nel triennio 2019-2021) “per finanziare gli oneri connessi al potenziamento delle operazioni di polizia sotto copertura, anche con riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Il Decreto sicurezza bis interviene anche sul versante delle forze dell’ordine che Salvini ha dimostrato di “avere a cuore”, garantendo ancora più impunibilità alla forze di polizia impiegate in servizio di ordine pubblico: “Si introduce, poi, una nuova fattispecie delittuosa, che punisce chiunque, nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, utilizza – in modo da creare concreto pericolo a persone o cose – razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere”. Arrivano le aggravanti: “Si aggravano le pene qualora i reati siano commessi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico”.
Cinque articoli sono poi dedicati alle “disposizioni urgenti per il potenziamento dell’azione amministrativa a supporto delle politiche di sicurezza”, autorizzando il Ministero della Giustizia ad assumere per il biennio 2019–2020 800 unità di personale amministrativo con contratto a tempo determinato.
Modifiche anche sulle misure di contrasto alla violenza negli stadi e durante le manifestazioni sportive con previsione di Daspo per coloro che risultano già denunciati per aver preso parte a episodi di violenza su persone o cose in occasione di manifestazione sportive. Nel mirino finiscono anche i club alla quale è vietato “corrispondere, in qualsiasi forma, diretta o indiretta, sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura, compresa l’erogazione di biglietti e abbonamenti o di titoli di viaggio a prezzo agevolato o gratuito, ai destinatari dei provvedimenti previsti dall’articolo 6 del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, ai condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.”
di Sebastiano Lo Monaco