Dahlan al servizio del Mossad
Il quotidiano turco Daily Sabah ha rivelato che l’uomo d’affari palestinese Mohammed Yusuf Dahlan, membro disertore del movimento Fatah, ha legami con l’agenzia di spionaggio israeliana Mossad.
Secondo il Daily Sabah, Dahlan, che vive negli Emirati Arabi Uniti e ha stretti legami con il governo di Abu Dhabi, è stato incaricato dal Mossad di prendere di mira personaggi stranieri in Turchia.
Il giornale ha anche scritto che la polizia turca e la National Intelligence Organization hanno arrestato 34 persone in otto province nell’ambito dell’ultima indagine sul complotto del Mossad nel Paese.
Giovedì, il ministro della Giustizia turco Yilmaz Tunc ha rivelato che la Turchia ha anche confiscato ai sospettati oltre 143mila euro e oltre 23mila dollari, insieme a una pistola e una grande quantità di munizioni. Le autorità turche stanno ancora rintracciando altri 12 fuggitivi. Lo stesso Dahlan è ricercato da Ankara per i suoi legami con il gruppo terroristico gulenista e per il suo ruolo nel tentativo di colpo di stato del luglio 2016.
L’uomo d’affari, nato nel 1961 nella Striscia di Gaza, è stato espulso dal movimento Fatah nel 2011 per un tentativo di avvelenamento dell’allora leader palestinese Yasser Arafat. Un anno dopo, un’indagine durata nove mesi rivelò che tracce di veleno di polonio radioattivo furono trovate sugli effetti personali del defunto Arafat.
Il principale settimanale francese L’EXPRESS ha anche rivelato che Mohammed Dahlan, che ha servito per un certo periodo come capo dell’apparato di intelligence dell’Autorità nazionale palestinese, è ora uno dei consiglieri per la sicurezza del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan e aiuta Abu Dhabi ad aumentare la propria influenza nella regione.
Nel corso di un’intervista con The Economist, Dahlan ha chiesto l’insediamento di un governo di transizione presieduto da tecnocrati sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania.
di Redazione