Da Teheran ad Hezbollah dura condanna per l’esecuzuione dell’Imam Al-Nimr
Non è certo un segreto che il regime Saudita non è tra i più democratici del Medio Oriente, anzi spesso le loro crudeli e inumane azioni sono state denunciate da molte organizzazioni umanitarie come Amnesty International e Human Rights. Questa mattina l’Arabia Saudita ha comunicato di aver eseguito 47 detenuti, tra cui il leader della comunità sciita lo sceicco Nimr al-Nimr.
L’esecuzione dello sceicco ha suscitato grande rabbia e indignazione tra la comunità sciita mondiale. Dal 2011 al 2014 Al-Nimr è stato uno dei maggiori promotori delle proteste sciite divampate nel Paese. La comunità sciita in Arabia Saudita rappresenta oltre il 5% della popolazione, ed è costretta a vivere tra brutali repressioni, diritti violati e forti restrizioni della libertà individuale.
Manifestazioni e proteste sono divampate soprattutto nella repubblica Islamica dell’Iran. Nella città santa di Mashhad i manifestanti hanno assaltato il consolato saudita, rimuovendo la bandiera del regime wahhabita e incendiando parte del complesso
Non si sono fatte attendere le dure condanne da Teheran dell’Ayatollah Khamenei e del movimento di Resistenza libanese Hezbollah, che hanno denunciato la natura criminale del regime Saudita per l’uccisione di un pacifico e sapiente religioso con pretesti ingiusti e illogici.
Hezbollah ha dichiarato che questo sangue li spazzerà via dalle pagine della storia, accusando anche gli Stati Uniti moralmente e direttamente responsabili di sostenere politicamente uno Stato criminale e fonte principale del terrorismo internazionale.
Hezbollah ha offerto infine le proprie condoglianze alla famiglia di Shaykh Nimr e all’intero mondo islamico, pregando Dio Altissimo di elargire la Sua misericordia al martire e di rendere immortali i suoi insegnamenti e il suo sentiero.