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Covid19, diffusione virus anche tra i più giovani

Mentre sul Covid19 si è detto e si continua a dire di tutto, da Oxford arrivano rassicuranti notizie sul vaccino che, a quanto si legge nella rivista Lancet, ha una forte risposta immunitaria sui 1.077 volontari che hanno testato la Fase 1-2 della sperimentazione. Stando alle indiscrezioni, una prima somministrazione che sarebbe limitata alle categorie più a rischio, potrebbe avvenire già ad ottobre. Detto questo, bisogna fare i conti con lo stato dell’arte, ossia con i continui contagi che aumentano quotidianamente soprattutto negli Usa e in Brasile.

In Italia suscita forti preoccupazioni la riapertura delle scuole che dovrebbe avvenire a settembre, dando così il via al riempimento delle classi pollaio.

Una ricerca effettuata in Corea del Sud ha rivelato che gli adolescenti e i ragazzini che vanno dai 10 ai 19 anni risultano essere contagiosi quanto gli adulti. Una carica virale minore è stata riscontrata nei bambini al di sotto dei 10 anni.

Le scuole in Italia sono state immediatamente chiuse quando ancora l’esplosione del Covid19 era lontana dall’avvenire. Nel resto d’Europa si sono pensati piani ed iniziative per riaprire le scuole; la Danimarca è stata una delle prime a riaccogliere gli studenti. In Italia si è assistito ad uno squallido tango dove ogni iniziativa veniva stoppata perché ritenuta inaffidabile dimostrando tutta la lentezza del governo sulla questione dell’istruzione. Un governo che ha riaperto le discoteche, mantenuto i cinema chiusi e lasciato le scuole in un limbo.

Covid19 e adolescenti

Tornando allo studio effettuato in Corea del Sud, ha portato all’identificazione di 5.769 persone che avevano segnalato di avere sintomi compatibili con il Covid19 nel periodo tra la fine di gennaio e la fine di marzo quando le scuole erano già chiuse. Il gruppo di ricerca ha sottoposto il tampone anche ai conviventi asintomatici dei 5.769 individui con sospetto Covid19. Mettendo insieme i dati, gli autori del report hanno riscontrato che i bambini sotto i dieci anni hanno il 50% di probabilità in meno di trasmettere il Covid rispetto agli adulti. Il motivo di ciò non è ancora chiaro, ma una prima ipotesi pare essere che i bambini emettono meno aria ad ogni respiro rispetto ad una persona adulta.

Nel caso degli adolescenti il discorso cambia perché si è riscontrato che non vi è differenza tra un adulto ed un adolescente. Lo studio pone serie domande sulla riapertura delle scuole visto che ciò implica un maggior rischio di nuovi contagi con l’aumento dei casi all’interno dei nuclei familiari. Da qui la necessità di adottare misure che diminuiscano il rischio con la necessità di individuare in tempo i nuovi focolai in modo da bloccare l’espansione del virus.

Danimarca e Finlandia si sono fatte trovare pronte e sono state le prime a riaprire le scuole organizzando gli istituti e tenendo sotto stretto controllo studenti ed insegnanti con verifiche della temperatura e richiedendo, nel caso, la somministrazione di tamponi.

La ricerca sudcoreana pone domande importanti alla quale si dovrebbero dare risposte certe soprattutto quando di mezzo c’è l’Italia, con tutte le problematiche ataviche che la scuola si porta addosso, con il rischio di far riesplodere nuovamente i contagi.

di Sebastiano Lo Monaco

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