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Coronavirus e unità contro l’unilateralismo

Con il coronavirus che infetta rapidamente le città e i villaggi iraniani, il popolo iraniano non può soddisfare i propri bisogni di medicinali e presidi sanitari. Mentre molti Paesi nel mondo collaborano per combattere il gigante Covid-19, la nazione iraniana non è in grado di ottenere le forniture mediche necessarie.

Ancora una volta, le crudeli sanzioni e il terrorismo economico del regime Usa hanno inflitto ulteriori sofferenze alla nazione iraniana. Javaid Rehman, relatore speciale delle Nazioni Unite per l’Iran, ha riconosciuto: “Le sanzioni hanno colpito i settori medico e farmaceutico e hanno fortemente limitato l’accesso alle strutture mediche e aumentato il prezzo degli alimenti e delle forniture mediche”. Rehman invita inoltre i governi e la comunità internazionale a ridurre l’impatto delle sanzioni sui diritti umani, in particolare sul diritto alla salute.

Le sanzioni economiche, derivanti dalla violazione dell’impegno internazionale degli Stati Uniti nei confronti dell’accordo nucleare, sono considerate violazione del diritto internazionale in generale e dei diritti umani in particolare, violazione della Carta delle Nazioni Unite e principi del diritto internazionale contro un’intera nazione. Queste sanzioni, riducendo l’accesso alle attrezzature mediche e farmaceutiche, hanno aumentato i costi medici e impediscono direttamente l’accesso alle cure e ai farmaci in contrasto con l’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e l’articolo 12 della Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali. Ci sono differenze economiche, sociali e culturali. La violazione di questo fondamentale diritto umano, che è direttamente e indirettamente collegato ad altri diritti dell’Uomo, ha privato molti pazienti affetti da patologie gravi dell’accesso a medicine e strutture mediche, mettendo le loro vite a rischio.

Sanzioni mettono in pericolo il diritto alla salute

Queste restrizioni, in particolare quando il mondo sta affrontando la pandemia di coronavirus e la situazione di emergenza proclamata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non solo incidono negativamente sul trattamento dei malati da coronavirus e sul loro accesso a medicinali e servizi medici, ma mettono anche in pericolo il diritto alla salute di tutte le persone.

Inoltre, le sanzioni che impediscono l’accesso alle cure, ai farmaci e alle attrezzature mediche, sono una minaccia diretta alla vita umana e violano un fondamentale diritto umano, il diritto alla vita, che è la pietra angolare per gli altri diritti dell’Uomo. La violazione del diritto alla vita non solo infrange lo ius cogens del diritto internazionale, ma calpesta gravemente tutti i diritti dell’Uomo.

D’altro canto, le sanzioni unilaterali e crudeli del regime statunitense, che causano sistematicamente morte o gravi danni fisici e psicologici alle persone, portano ai sensi dell’articolo 7 dello statuto della Cpi, alla responsabilità penale per crimini contro l’umanità. A causa di questi atti unilaterali di coercizione, molte persone perdono la vita o subiscono gravi danni fisici.

Il ministro della Sanità iraniano, Saeed Nemaki, in una lettera a Theodore Adanom Tedros, segretario generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, riferendosi alle disumane sanzioni e alle stolte decisioni dell’amministrazione Usa, ha chiesto alle organizzazioni internazionali e in particolare all’Oms, in quanto difensore del diritto alla salute dei cittadini del mondo, di non tacere sui crimini del Governo americano e di non permettere che un Governo attraverso atti di bullismo internazionale metta a repentaglio la salute di un popolo.

Sconfitta coronavirus ostacolata dal terrorismo economico statunitense

Nonostante gli sforzi dei nostri medici, infermieri, paramedici e operatori sanitari nel diagnosticare e curare i pazienti e combattere la diffusione del coronavirus, la sua sconfitta è ostacolata dal terrorismo economico statunitense.

È chiaro che il regime americano sta perseguendo una politica di punizione di massa contro il popolo iraniano, ergo l’impossibilità di accesso ai generi umanitari. Il silenzio della comunità internazionale contro il terrorismo economico degli Stati Uniti e la sottomissione alla politica di intimidazione di altri Paesi, hanno reso praticamente impossibile alle entità fisiche e giuridiche mediche in Iran di importare attrezzature mediche e medicinali. Qualora anche una società straniera fosse disposta alla vendita degli articoli sanitari richiesti dall’Iran, le sanzioni americane nei settori marittimo, assicurativo e bancario renderebbero impossibili tali attività.

L’attuale drammatica situazione è in parte il risultato dell’inazione di alcuni membri della comunità internazionale. Al momento attuale – ma anche prima della pandemia del Covid-19 – le nostre importazioni dall’Europa nel campo medico e sanitario, come siringhe, disinfettanti sanitari, forniture respiratorie, prodotti farmaceutici e apparecchiature mediche in generale, in termini di quantità e valore sono inferiori al periodo antecedente alla piena attuazione del Jcpoa nel 2016. Le importazioni di forniture mediche sterilizzanti dall’Ue sono diminuite del 75%, e lo stesso è avvenuto in altre aree del nostro commercio con l’Europa.

La richiesta legittima del popolo iraniano è di fermare le politiche malvagie e infruttuose del regime Usa e di rispettare il diritto umanitario internazionale e diritto internazionale. La nazione iraniana si aspetta che tutte le nazioni libere del mondo si uniscano alla campagna globale contro sanzioni unilaterali e crudeli e contro l’unilateralismo e la coercizione nell’arena globale.

Mohsen Pakparvar

Public Diplomacy CounselorEmbassy of I.R.IRAN – Rome

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