Medio Oriente

Irgc vendica Soleimani, pioggia di missili su basi Usa

Nel primo passo della “Dura vendetta” sugli Stati Uniti per l’assassinio del tenente generale Soleimani, la scorsa notte la forza iraniana dell’Irgc ha sparato decine di missili balistici contro la strategica base Usa di Al-Assad in Iraq. Sono stati lanciati circa 35 missili. L’attacco missilistico ha preso di mira anche una base americana nella capitale di Erbil, nella regione del Kurdistan iracheno. Irgc ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia che “Shahid Soleimani Operation” è stata lanciata per rispondere all’atto criminale statunitense in cui é stato assassinato il comandante della Forza Quds, tenente generale Qasem Soleimani.

Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc) ha dichiarato che oltre 80 soldati americani sono stati uccisi e circa 200 feriti negli attacchi missilistici dell’Irgc sulla base aerea americana di Al-Assad, nella provincia di Anbar nell’Iraq occidentale. I soldati feriti sono stati trasferiti fuori dalla base aerea a bordo di elicotteri. Il raid missilistico é stato effettuato la stessa ora dell’attacco americano di venerdì scorso a Baghdad in cui sono rimasti uccisi il generale Soleimani e il vice comandante delle Forze di mobilitazione popolare irachene Abu Mahdi al-Muhandis.

Irgc distrugge base strategica Usa

La base aerea di Ain al-Assad è (era) un sito altamente strategico per gli Stati Uniti, utilizzato anche per supportare i droni. Fino a 20 punti critici della base sono stati colpiti da 15 missili e diversi droni ed elicotteri sono stati distrutti. Nonostante il fatto che gli americani fossero in stato di massima allerta, la loro difesa aerea non è stata in grado di rispondere all’attacco Infatti, nessuno dei 35 missili iraniani è stato intercettato. Inoltre, l’Irgc ha identificato 104 obiettivi critici degli Stati Uniti nella regione, che saranno distrutti al primo errore del regime americano.

A seguito dell’attacco, la Casa Bianca ha confermato il raid annunciando che gli Stati Uniti prenderanno le misure necessarie per proteggere le proprie forze, i propri partner e gli alleati.

di Yahya Sorbello

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