Coronavirus, le fosse comuni si scavano negli Usa
Prima di accusare gli altri Paesi con menzogne e fake news, converrebbe prima guardare a casa propria onde evitare pessime figure. Purtroppo, la storia insegna che al regime americano le lezioni non servono. A tal proposito, mentre i governanti americani sono impegnati a diffondere la solita campagna di odio contro l‘Iran, dei prigionieri in tuta ignifuga stanno scavando fosse comuni ad Hart Island, a New York City, per seppellire le vittime della pandemia di coronavirus. Dozzine di camion refrigerati allineati in un parcheggio fuori Manhattan aspettano di essere caricati di sacche con i corpi delle vittime. Il bilancio dei morti a New York City ha raggiunto quota cinquemila, riporta The Guardian.
Usa impreparati alla pandemia Coronavirus
Mentre New York affronta un crescente numero di morti di coronavirus e diminuisce lo spazio dell’obitorio, la città ha ridotto il periodo di tempo in cui ospiterà i corpi non reclamati prima che vengano sepolti nel suo cimitero pubblico sull’isola di Hart Island. Riprese aeree video mostrano lavoratori che scavano tombe sull’isola, una striscia di un miglio ad accesso limitato vicino al Bronx.
Normalmente, circa 25 corpi a settimana vengono sepolti sull’isola, principalmente per le persone le cui famiglie non possono permettersi un funerale o che non vengono reclamate dai parenti. Le operazioni sono aumentate da un giorno alla settimana a cinque giorni alla settimana, con circa 24 sepolture al giorno.
La vergognosa bufala sulle fosse comuni in Iran
Per quanto riguarda le vergognose bufale circolate in Occidente circa la presenza di fosse comuni in Iran stracolme di vittime del coronavirus, purtroppo rientrano in quella propaganda anti-iraniana che da oltre 40 anni Usa e alleati fomentano nel tentativo di screditare e mettere in cattiva luce un Paese che non ha mai accettato i dettami dell’Imperialismo a stelle e strisce. L’Iran ha dimostrato, nonostante le brutali sanzioni americane, un’elevata efficienza nel combattere il Coronavirus confermata dall‘Oms.
di Yahya Sorbello