Coronavirus concentrerà capitale nelle mani di pochi
Il Dr. Osman Faruk Logoglu, membro anziano del partito turco Chp e politico veterano, afferma che nell’era post-coronavirus vedremo un’ulteriore concentrazione di capitale in poche mani e le disparità nella distribuzione del reddito peggioreranno. Saranno i Paesi in via di sviluppo e sottosviluppati che ne soffriranno maggiormente.
Il Dr. Osman Faruk Logoglu, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Mehr News Agency, afferma che lo scoppio del coronavirus comporterà grandi cambiamenti in tutto il mondo. Con il continuo impatto dei cambiamenti climatici, la devastazione economica in questi Paesi può portare a massicce migrazioni oltre confine.
Logoglu ha aggiunto: “In termini di impatto sulla nostra vita quotidiana, il lavoro da casa, piuttosto che in ufficio, potrebbe diventare la nuova normalità. Lo stesso potrebbe essere il caso nel campo dell’istruzione. Incontri d’affari e internazionali saranno condotti sempre più attraverso videoconferenze. Il turismo subirà una recessione globale.
Il messaggio del coronavirus all’umanità è chiaro: “Sei mortale, ma posso essere sconfitto. Per farlo, devi agire insieme e cooperare. Smetti di litigare. Smetti di combatterti. Basta farti del male, sia con sanzioni che con altro si intende. Finora l’umanità non ha ricevuto questo messaggio. Quindi, dobbiamo tutti prepararci per giorni più complicati e difficili”, ha concluso il politico turco.
Coronavirus e le brutali sanzioni Usa
Gli Stati Uniti hanno rifiutato di revocare le brutali sanzioni contro la Repubblica Islamica dell’Iran nonostante lo scoppio della pandemia di coronavirus. Molti gli inviti giunti da diversi Paesi e organismi internazionali.
Teheran afferma che le sanzioni unilaterali e illegali degli Stati Uniti imposte sotto forma di una campagna di massima pressione minano la capacità dell’Iran di combattere efficacemente il coronavirus a lungo termine senza supporto internazionale.
In Iran, tra i Paesi più colpiti dal Covid-19, oltre 68mila persone hanno contratto la malattia e più di 4.232 sono morte.
di Yahya Sorbello