Coronavirus tra complicità e omissis
Un articolo pubblicato nel 2015 sul magazine Nature Medicine, realizzato da scienziati cinesi di Wuhan e ricercatori degli Stati Uniti, aveva studiato l’effetto disastroso che potevano avere i virus simili a quelli della Sars, presenti nelle popolazioni dei pipistrelli comuni in Cina. Ciò che colpisce nell’articolo è che coloro che hanno effettuato lo studio, spiegano di aver “prodotto” un virus replicando la genetica della Sars e accentuandone alcune caratteristiche. Lo studio conclude che nessuna cura e/o vaccino può fermare la diffusione di un simile virus, considerando gli strumenti a disposizione. Invitiamo tutti a leggere questo articolo per capire meglio origini ed effetti. In precedenza, anche voci non ufficiali avevano parlato della produzione del nuovo Coronavirus in laboratorio. Anche diversi medici e biologi lo hanno condiviso. L’articolo ci è stato segnalato da studiosi e scienziati iraniani e italiani.
Coronavirus, le domande sono molteplici
– La scoperta del 2015 degli scienziati, tra cui uno proprio di un centro studi di Wuhan, è solo una previsione risultata poi giusta?
– Il virus letale prodotto in laboratorio, è servito solo per scrivere questo articolo scientifico?
– Il nuovo Coronavirus è quindi un virus esistente in madre natura, o è rafforzato dalla mano umana?
– L’articolo è solo una tragica coincidenza?
– Come mai l’articolo è ancora online sotto gli occhi di tutti?
– Se l’articolo indicava questo elevato pericolo, perchè dal 2015 ad oggi nessuno ha detto nulla e nessuno ha fatto niente per arginare una probabile epidemia?
– Il virus presente nei pipistrelli, come dice l’articolo stesso, non è pericoloso ma lo è la versione realizzata in laboratorio dagli studiosi. Questo nuovo Coronavirus viene dalla natura o da un laboratorio?
– Se il pericolo della trasmissione del virus si conosceva già cinque anni fa, non sarebbe bastato diramare una nota invitando la gente a non cibarsi dei pipistrelli?
di Redazione