Coronavirus, cassieri eroi silenziosi
Il coronavirus ha creato, come tutte le emergenze, degli eroi senza che nessuno di essi lo avesse mai desiderato. Se per medici ed infermieri un’emergenza medica può essere sempre prevista, per chi si trova a lavorare in un supermercato o in un panificio è un evento che va oltre l’ordinaria amministrazione. Se per un attimo mettiamo da parte la solita retorica italiana che trova in tali frangenti il suo parossismo, analizzando la situazione si può vedere come queste categorie lavorative si sono trovate, dall’oggi al domani, in una situazione più grande di loro.
Ad onore di questi lavoratori silenziosi, con la quale abbiamo a che fare quotidianamente, va detto che stanno compiendo degli sforzi non indifferenti considerando le forme contrattuali e gli orari di lavoro che se già in tempo di pace sono pesanti, in contesti emergenziali diventano ancor più stressanti. Spesso si va avanti senza avere la minima protezione adeguata per gestire il flusso di persone che si riversa giornalmente come un’orda barbarica a comprare più di quanto forse serva in realtà.
Senza diritti e garanzie
Mascherine utilizzate per oltre quattro giorni quando l’utilizzo è limitato ad un tempo che si calcola ad ore, flusso di persone continuo, utilizzo del contante, turni massacranti che espongono ad una situazione pericolosa e stressante. Questo è il quadro che esce dalle testimonianze dei lavoratori della Grande distribuzione organizzata (Gdo), gli addetti vendita, i cassieri che ci permettono di pagare e di fare la spesa.
Nell’era del Coronavirus, quello degli addetti vendita, dei cassieri è il secondo fronte più esposto dopo quello medico e infermieristico, esposto e ancor meno tutelato. Un grido di allarme che Filcams-Cgil hanno lanciato insieme ad altri sindacati di categoria che oltre a dar voce ai dipendenti della Gdo mettono in evidenza le situazioni lavorative dei dipendenti delle ditte di pulizie, del personale degli autogrill e dei farmacisti. I sindacati hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sollecitando maggiori garanzie nelle misure di protezione.
Coronavirus, un’emergenza figlia di tagli e sciacallaggio politico
Intervistati, molti addetti vendita rifiutano l’etichetta di eroi, per molti di loro è solo adempimento di un compito che in una situazione emergenziale. Le aziende dovrebbero prestare maggiore attenzione alle richieste dei loro dipendenti. La logica del profitto, ottenere il massimo con il minimo sforzo, una filosofia criminale che ha portato al massacro interi settori come la sanità, tagli su tagli salvo poi accorgersi che in situazioni emergenziali i posti letto non bastano più. Ci siamo accorti improvvisamente che i medici sono pochi e gli infermieri ancora meno, quindi parte la stucchevole corsa a chiedere aiuto all’esercito. Altra folle corsa per la costruzione di reparti che nascono dall’oggi al domani quanto sarebbe bastato evitare criminali tagli alla sanità, oltre alla corruzione e al ladrocinio che da decenni politici e imprenditori impongono sulla pelle dei cittadini.
di Sebastiano Lo Monaco