Cooperazione militare tra Italia e Kuwait
Il Kuwait è il Paese che di gran lunga ha più piloti in formazione e addestramento in Italia: cinque sono stati appena brevettati presso il 61° Stormo a Galatina (Lecce) ed altri 16 sono in fase di training in attesa di completare i corsi. Secondo quanto comunicato dall’Ambasciata del Kuwait, il loro numero complessivo dovrebbe salire fino a 51.
A parte le solite parole di circostanza, sono più d’uno i veri motivi di questa partnership stranamente intensa fra l’Italia e le forze aeree kuwaitiane: intanto in questo modo l’Aeronautica Militare ottimizza l’utilizzo dei centri di addestramento, e in tempi di ristrettezze di bilancio non è poco, ma il motivo vero sono le forniture militari.
Finmeccanica–Alenia Aermacchi fa parte del Consorzio Eurofighter, e da tempo lavora per piazzare i Typhoon al Kuwait, che pare assai interessato a quell’aereo. Inoltre, a completamento della commessa, è in ballo la vendita dell’M-346 prodotto dalla società italiana, un addestratore di ultima generazione ideale per preparare i piloti a una macchina sofisticata come l’Eurofighter, e che può essere adattato al ruolo di attacco al suolo e counter insurgency; quest’ultimo è un profilo di missione divenuto assai ricercato nell’area e fra tutte le Monarchie del Golfo.
In gioco ci sono miliardi, più che sufficienti per pilotare Ministero degli Esteri e della Difesa a un abbraccio a prescindere con il piccolo (ma ricco, è questo il punto) Paese del Golfo.