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Conoscere la Giornata Mondiale di Quds

La città di Quds fu la prima Qibla ed è un’importante luogo sacro dei musulmani, patria di milioni di profughi palestinesi che dal 1948 è stata scippata ai suoi legittimi proprietari originari e posta sotto controllo degli invasori israeliani.

In questa situazione il mondo non può rimanere solamente un semplice osservatore dei massacri e delle azione criminali commesse dal regime israeliano. Il mondo deve cercare di fare qualcosa e proclamare il proprio ruolo a sostegno di questa popolazione, perciò tutti devono cercare di trovare una soluzione per mettere fine a questa situazione drammatica.

Dopo la vittoria della rivoluzione Islamica, l’Imam Khomeini, basandosi sugli insegnamenti coranici e sulla visione islamica, ha indicato la strada giusta a tutti coloro che combattono per trovare la pace, e per la prima volta dopo l’occupazione della Palestina, per poter risvegliare il potere immenso dei musulmani del mondo a sostegno del popolo palestinese, ha nominato l’ultimo venerdì del Sacro mese di Ramadan come la Giornata Mondiale di Quds. Ciò affinché i musulmani e i governi islamici del mondo attraverso delle manifestazioni mostrino il loro sostegno ai palestinesi e ai loro diritti e si uniscano per opporsi al regime israeliano, e la voce di protesta dei musulmani si alzi in tutto il mondo.

Messaggio dell’Imam Khomeini rilasciato in questa occasione

Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso

Negli ultimi anni ho sempre avvertito tutti i musulmani del pericolo del regime invasore israeliano, che ha incrementato i suoi attacchi barbarici ai fratelli e alle sorelle palestinesi, in particolare nel sud del Libano, con l’intenzione di eliminare i combattenti palestinesi.

Chiedo a tutti i musulmani del mondo e ai governi musulmani di unirsi per tagliare le mani di questo regime invasore e invito tutti i musulmani a celebrare l’ultimo venerdì del Sacro mese di Ramadan, che coincide con le notti della rivelazione del Sacro Corano, come la “Giornata di Quds”, e in una manifestazione mondiale dimostrare il sostegno internazionale dei musulmani ai diritti civili del popolo musulmano della Palestina. Chiedo a Dio Onnipotente la vittoria dei musulmani.

Con questa iniziativa la questione della Palestina viene presentata come la più grande questione del mondo dell’Islam. La proclamazione della Giornata Mondiale di Quds pone la tragedia dell’occupazione la Palestina in cima ai problemi del mondo islamico, e invita tutti i musulmani ad aiutare i loro fratelli e le loro sorelle in Palestina per evitare l’occupazione della Palestina e l’indebolimento del popolo palestinese.

Da quel giorno ultimo venerdì del mese di Ramadan ha preso il nome della Giornata di Quds e poter far sentire la voce di protesta dei musulmani per l’occupazione della loro prima Qibla.

Con un accordo tra i ministri della comunicazione dei paesi membri dell’Organizzazione della Conferenza Islamica, nell’incontro tenutosi nel Gabon, l’ultimo venerdì del Sacro mese di Ramadan è stato riconosciuto la Giornata Mondiale di Quds.

Riconoscimento Giornata Mondiale di Quds dell’organizzazione della Conferenza Islamica

L’Organizzazione della Conferenza Islamica è nata nel settembre del 1969 in seguito all’incendio della moschea di al-Aqsa, un crimine commesso dal regime di Tel Aviv. Come si nota nel primo articolo del suo statuto, la questione della Palestina è il primo obiettivo sta alla base della formazione di questa organizzazione, però fino ad oggi questa non ha preso un posizione netta e severa nei confronti di questa questione.

Questa organizzazione è la seconda organizzazione internazionale ufficiale dopo le Nazione Unite.

Ha 57 paesi membri di quattro continenti, e la sua funzione consiste nel difendere gli interessi dei paesi membri e istituire la pace e la fratellanza fra tutte le nazioni.

Nel 19 aprile 2012 nella città di Libreville, la capitale di Gabon, è stata approvata la proposta della Repubblica Islamica dell’Iran di riconoscere l’ultimo venerdì del Sacro mese di Ramadan come la Giornata Mondiale di Quds, e di svolgere delle manifestazioni nei paesi islamici per sostenere questo popolo oppresso.

La Giornata Mondiale di Quds ribadisce che la questione della Palestina non appartiene solo ad una popolazione specifica, e che è dovere di ogni musulmano sostenere questo paese.

In accordo con questa approvazione, i mezzi di comunicazione di tutti paesi membri devono programmare degli eventi specifici in merito a questa giornata.

Israeliani e la proposta di proclamare Quds capitale di Israele per superare i problemi

La decisione della Knesset, il parlamento israeliano, di proclamare la città di Quds capitale del regime israeliano dimostra la natura razzista di questo regime che ha deciso di ebraicizzare la città.

Israele cerca di far diventare la città di Quds capitale di Israele anche perchè è contrario a ogni diversità religiosa.

Per poter intuire la motivazione di questa decisione della Knesset considerando il movimento del Risveglio Islamico bisogna precisare che gli avvenimenti degli ultimi mesi in Medio Oriente hanno fatto agitare il regime israeliano, e successivamente è iniziata una nuova ondata di emigrazione che già di per sé rappresenta una tragedia per il regime israeliano. D’altronde le preoccupazione del regime per le conseguenze derivanti dal movimento del Risveglio Islamico lo hanno costretto a prendere delle decisione irrazionali e sbagliate.

Questa decisione risale a quando il regime di Tel Aviv all’improvviso annunciò la sua decisione di proclamare la città di Quds capitale d’Israele, in conseguenza della quale alcuni paesi europei e gli Stati Uniti spostarono le loro sedi diplomatiche a Quds, ma in seguito alla disapprovazione popolare si videro costretti a tornare a Tel Aviv.

A causa della sua situazione critica, e ancor di più per sfuggire alle pressioni interne e al fenomeno del Risveglio Islamico in Egitto, per il regime non rimane altro che continuare la costruzione di nuove colonie.

Qui sorge la domanda spontanea: questa decisione del regime fino a che punto dipende dalla passività dei paesi islamici, e in particolare i paesi islamici che sono in contatto con il fenomeno del Risveglio Islamico?

Naturalmente l’Occidente, che aveva tutto il potere nella regione, sicuramente non rinuncia all’improvviso a tutti suoi interessi e cercherà di trovare degli alleati a tutti costi per fare in modo che le rivoluzioni scoppiate in questi paesi arabi convergano con i loro interessi.

Le rivolte nella Regione

Bisogna precisare che i popoli ormai non sono più quei popoli che un tempo accettavano il dominio di paesi stranieri. Ciò che sta avvenendo in Egitto, Tunisia, Libia, Bahrain e Yemen sta a dimostrare che il popolo non vuole solamente cambiare il governo bensì chiede un modifica radicale nella struttura politica del paese, e questo che ha creato dei problemi per l’Occidente.

In questa crisi l’Occidente ha cercato a tutti costi, addirittura costringendo i militari egiziani a rispettare gli impegni presi da Mubarak e Sadat con Israele. Dopo che la popolazione egiziana ha continuato la sua strada verso la sua rivoluzione, hanno deciso di riportare delle modifiche radicali, e questa volta i sionisti hanno deciso di voltare pagina per ingannare l’opinione pubblica.

L’idea era di quella attirare l’attenzione verso la divergenza interna in Israele, che vede il contenzioso tra sionisti orientali e occidentali, e in particolare vi è un gruppo di sionisti che ritiene di essere vittima delle politiche del regime. Dall’altra parte, come abbiamo prima accennato, un’ondata di emigrazione contraria sta prendendo piede in Israele, e chiunque ne abbia la possibilità cerca di emigrare.

Prendere la cittadinanza europea da parte di familiari di alcuni esponenti del vertice del regime conferma queste nostre affermazioni: i membri della famiglia di Netanyahu, ad esempio, recentemente sono diventati cittadini francesi.

Fonte: www.islamshia.org

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