Comiso: aeroporto ritorna in mano Usa/Nato?

Mercoledì 9 luglio sono stati monitorati alcuni atterraggi di velivoli militari nell’aeroporto “civile” di Comiso (Ragusa), intitolato a Pio La Torre, il segretario del Pci siciliano assassinato per il suo impegno contro la mafia, la militarizzazione dell’Isola e l’installazione dei missili nucleari Cruise proprio a Comiso. Mentre lo scalo civile sembra essere destinato alla chiusura, si fanno sempre più forti le pressioni per una sua conversione a fini bellici.
La scorsa settimana, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che la Sicilia sarà trasformata in piattaforma addestrativa per i top gun Usa e Nato che utilizzano i cacciabombardieri di quinta generazione F-35 (a capacità nucleare).
In tanti hanno pensato che sarà la stazione aeronavale di Sigonella a fare da hub addestrativo per l’US Air Force; personalmente ritengo invece che le autorità militari per tutta una serie di ragioni (anche logistico-operative) opteranno per un’altra destinazione. L’aeroporto di Comiso è una “ottima opzione”, ma non scarterei anche la possibilità che vengano utilizzati pure gli aeroporti militari di Trapani-Birgi (già base Nato per le operazioni degli aerei radar Awacs) e Pantelleria (in questo scalo in più esercitazioni sono atterrati i velivoli F-35 in dotazione all’Aeronautica Militare italiana).
La lotta contro la militarizzazione della Sicilia – a partire dall’opposizione alla riconversione a fini militari di Comiso – deve diventare l’obiettivo prioritario di ogni soggetto sociale e politico che intenda richiamarsi all’Utopia.
Fonte: Antonio Mazzeo