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Combattenti palestinesi in prima linea per liberare Aleppo

di Giovanni Sorbello

La storica città di Aleppo ospita la seconda più grande comunità palestinese della Siria; i suoi campi di Nayrab e Handarat una volta ospitavano decine di migliaia di profughi che sono stati rapidamente assimilati dalla popolazione siriana. Per anni, la comunità palestinese di Aleppo ha vissuto pacificamente con i loro fratelli arabi, ed era fiorente anche nel mondo degli affari e del commercio della capitale economica della Siria.

Dall’estate del 2012, l’aggressione militare dei gruppi terroristici ha colpito anche Aleppo; i profughi palestinesi sono stati costretti a prendere una decisione critica: lasciare tutto alle spalle o combattere. In principio, i palestinesi di Nayrab e Handarat hanno scelto di rimanere neutrali, non volevano assolutamente entrare negli affari siriani. Questo atteggiamento è mutato quando le forze “ribelli” hanno iniziato ad attaccare i campi di Handarat e Nayrab, nonostante i ripetuti appelli per un cessate il fuoco da parte dei leader della comunità palestinese.

Nel giro di poche settimane, il campo di Handarat si è svuotato, quasi tutti i civili sono fuggiti nel vicino campo di Nayrab. Non volendo abbandonare le loro case, i leader delle comunità palestinese hanno chiesto assistenza all’esercito siriano. Sotto la tutela dell’esercito, i palestinesi di Nayrab hanno formato una milizia chiamata “Liwaa Al-Quds” (Brigata Gerusalemme); questo gruppo ha il compito di garantire la sicurezza dei campi profughi palestinesi di Aleppo.

In poco meno di un anno, Liwaa Al-Quds è diventato il terzo più potente gruppo di combattenti filogovernativo di Aleppo. Il valore militare Liwaa Al-Quds li ha resi un alleato importante per l’esercito siriano e le Forze di Difesa Nazionale (Ndf), soprattutto durante la loro offensiva a nord di Aleppo nel mese di gennaio.

Ora, l’obiettivo principale è quello di liberare il campo profughi di Handarat ancora assediato dalle forze “ribelli”. Per i palestinesi questa diventa una battaglia personale, dato che molti combattenti di Liwaa Al-Quds sono proprio del campo di Handarat. Le fiorenti aziende e i quartieri che un tempo erano all’interno di Handarat sono stati completamente distrutti dai “ribelli”.

Negli ultimi decenni, i campi profughi palestinesi in Medio Oriente sono stati spesso oggetto di infiltrazioni e ingerenze da parte di gruppi criminali sostenuti e finanziati da potenze regionali, Arabia Saudita in testa. Anche in Siria, soprattutto durante i primi anni dell’aggressione militare, la comunità palestinese, da Yarmouk (Damasco) ai campi di Nayrab e Handarat, è stata oggetto di attacchi e strumentalizzazioni con l’obiettivo ancora una volta, di fomentare sedizione e divisione all’interno di essa.

La coraggiosa scelta fatta dai palestinesi di Nayrab e Handarat, oltre a rendere onore all’intera comunità presente in Siria, diventa anche una risposta a tutti coloro, stampa internazionale compresa, hanno tentato ancora una volta di calpestare i diritti e la causa del popolo palestinese.

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