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Turchia riceverà la seconda consegna di missili russi

La Russia e la Turchia potrebbero presto firmare un contratto per la consegna di un secondo set di missili di difesa aerea S-400, ha dichiarato il capo del Servizio federale russo per la cooperazione militare e tecnica, Dmitry Shugayev, durante un’intervista a Rossiya- 24 Tv. “Credo che concluderemo il secondo contratto nel prossimo futuro. Contratto che implica una certa partecipazione dei partner turchi al processo di produzione”, ha dichiarato Shugayev. 

I colloqui si sono svolti su un ulteriore lotto di attrezzature. “Siamo in una fase abbastanza seria e tutte le questioni tecniche sono state risolte e così via”, ha aggiunto il funzionario russo. Secondo Shugayev, si tratterà di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa senza alcun danno alla parte russa. “Stiamo cercando i nostri interessi nazionali”, ha affermato.

Il primo sistema missilistico di difesa aerea S-400 è già sul territorio turco e gli specialisti sono stati addestrati per gestirlo. La domanda ora è quando la Turchia deciderà di metterli in servizio di combattimento?

Nel settembre 2017, la Russia ha annunciato di aver siglato un accordo da 2,5 miliardi di dollari con la Turchia per la consegna di un sistema missilistico antiaereo S-400 ad Ankara. Le consegne dei sistemi di lancio S-400 in Turchia sono iniziate il 12 luglio 2019. L’accordo prevedeva anche il trasferimento parziale della tecnologia di produzione dalla parte turca. La  Turchia è il primo Stato membro della Nato ad acquisterà un tale sistema missilistico aereo dalla Russia.

Gli Stati Uniti e la Nato hanno tentato di dissuadere la Turchia dall’acquistare i sistemi missilistici S-400 della Russia. Washington ha avvertito in molte occasioni che potrebbe imporre sanzioni alla Turchia se Ankara dovesse proseguire con l’accordo S-400.

Sanzioni Usa per punire la Turchia

Mentre la Turchia afferma che la sua decisione di attaccare l’Eufrate orientale per “prevenire un corridoio del terrore” guidata dal Kurdistan Workers Party (Pkk), inserito nella lista nera come organizzazione terroristica da Ankara, è irreversibile, dalla parte opposta Washington e le potenze europee non mostrano flessibilità di fronte alla Turchia. La situazione oggi è di forte tensione a causa dell’approvvigionamento da parte della Turchia di sistemi di difesa antimissile russi S-400, nonostante le minacce statunitensi di bloccare l’accordo per consegnare caccia F-35 alla Turchia.

I legislatori del Congresso stanno ora imponendo sanzioni economiche contro Ankara per punire, da un lato, Erdogan per il suo acquisto del sistema avanzato di intercettazione russo e, dall’altro, scoraggiare l’operazione turca contro gli alleati statunitensi nel nord della Siria. Ciò che è chiaro è che in caso di assalto della Turchia all’Eufrate orientale, gli americani non ricorreranno a uno scontro militare con l’alleato della Nato, ma l’alternativa sono sanzioni pesanti che costringeranno sicuramente Erdogan a scendere a compromessi.

di Yahya Sorbello

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