Civili massacrati nelle segrete guerre americane contro il “terrore”
L’ennesimo attacco condotto da un drone americano ha ucciso oggi 18 persone nella provincia yemenita di Baida, una roccaforte dei gruppi radicali. Quindici delle vittime erano presunti membri di al-Qaeda che viaggiano su un veicolo verso il sud della provincia di Shabwa, mentre tre erano civili che viaggiavano a bordo della loro macchina.
La maggior parte delle vittime degli attacchi dei droni Usa in Yemen sono “sospetti” miliziani, secondo le fonti americane, ma in realtà il numero maggiore di vittime è composto da civili, riferiscono fonti locali. Gli Stati Uniti sono l’unico Paese che svolge attività militari con propri droni in Yemen, anche se i funzionari Usa raramente confermano tali operazioni.
Il programma dei droni è stato spesso oggetto di critiche da parte di attivisti per i diritti umani, a causa dell’elevato numero di vittime civili. Le Nazioni Unite riportano che nel dicembre scorso 16 civili sono stati uccisi e almeno dieci feriti, quando due cortei nuziali sono stati attaccati da droni americani. Le vittime erano state erroneamente identificati come membri di al-Qaeda, hanno riferito funzionari della sicurezza locali.
Dopo questa ennesima strage, il parlamento dello Yemen ha vietato questi attacchi condotti dai droni, anche se molti analisti dubitano che i legislatori yemeniti siano in grado di arrestare le operazioni militari americane, considerando anche la loro provata complicità con gli Usa.