Cisgiordania, raso al suolo villaggio palestinese
Nella Cisgiordania occupata, l’esercito israeliano ha raso al suolo martedì scorso un villaggio palestinese, lasciando 73 persone – di cui 41 bambini – senza casa, hanno riferito le Nazioni Unite.
Gli escavatori scortati da veicoli militari sono stati filmati mentre si avvicinavano a Khirbet Humsa e procedevano a demolire tende, baracche, rifugi per animali, servizi igienici e pannelli solari. “Queste sono alcune delle comunità più vulnerabili in Cisgiordania”, ha dichiarato Yvonne Helle, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati da Israele.
Per il numero di strutture distrutte, 76, il raid è stato la più grande operazione di demolizione dell’ultimo decennio.
Il villaggio è una delle numerose comunità beduine e pastori nella zona della Valle del Giordano che si trova all’interno delle “zone di fuoco” dichiarate dai sionisti per l’addestramento dell’esercito, dove le persone spesso affrontano la demolizione di un edificio senza un presunto “permesso” del regime occupante.
“I palestinesi non possono quasi mai ottenere tali permessi. Le demolizioni sono un mezzo chiave per creare un ambiente progettato per costringere i palestinesi a lasciare le loro case”, ha dichiarato Helle. Il funzionario ha anche accusato Israele di “gravi violazioni” del diritto internazionale. Dal 2016, 700 strutture sono state demolite in tutta la Cisgiordania.
di Yahya Sorbello