Cisgiordania: Israele approva 800 nuove unità per i coloni
di Redazione
Facendosi ancora una volta beffa del diritto internazionale, i leader israeliani hanno approvato un progetto per costruire circa 800 unità di insediamento per i coloni a Gerusalemme Est.
Nessun annuncio ufficiale è stato ancora fatto, ma il quotidiano israeliano Ha’aretz ha confermato che il piano è stato approvato dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Guerra Avigdor Lieberman.
Secondo i rapporti, 560 unità saranno costruite a Maale Adumim, un grande insediamento nella Cisgiordania occupata nei pressi di Gerusalemme. Altre 140 unità saranno costruite a Ramot e circa 100 tra Har Homa e Pisgat Zeev, insediamenti alla periferia di Gerusalemme Est costruite sul terreno occupato dall’entità sionista durante la guerra del 1967.
Sabato scorso, Netanyahu ha anche riaperto un contratto di appalto per la costruzione di 42 unità nella colonia di Kiryat Arba, situata nel sud della città cisgiordana di Hebron. Il progetto era stato bloccato per un anno e mezzo a causa dell’astensione a partecipare da parte degli imprenditori.
Nella giornata di ieri, il coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente, Nickolay Mladenov, ha avvertito che la soluzione dei “due Stati” per risolvere la crisi tra Palestina e Israele è del tutto svanita. Le sue osservazioni arrivano dopo che un rapporto del Quartetto del Medio Oriente – che sta mediando il cosiddetto processo di pace nel conflitto israelo-palestinese – sollecita il regime di Tel Aviv a porre fine alle sue attività di espansione degli insediamenti nei territori palestinesi occupati.
Gli insediamenti israeliani sui territori palestinesi occupati sono considerati illegali dalle Nazioni Unite e sono soggetti alla Convenzione di Ginevra, che vieta la costruzione sulle terre occupate.
Più di mezzo milione di israeliani vivono in oltre 230 insediamenti illegali costruiti dopo l’occupazione israeliana del 1967 dei territori palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.