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Golan, manifestanti siriani aggrediti da Israele

Centinaia di cittadini siriani nel Golan occupato si sono radunati ieri presso il santuario di Abu Dharr al-Ghifari nella zona di al-Marj. I cittadini si sono diretti verso l’area di al-Hafayer, a est del villaggio di Masada, per protestare contro il piano israeliano di installare turbine eoliche sui loro terreni agricoli. L’esercito israeliano ha inviato rinforzi e chiuso tutte le strade che portano all’area di al-Hafayer, dove si prevede di costruire le turbine eoliche.

La Siria ha condannato i brutali attacchi delle forze di occupazione israeliane contro i cittadini nel Golan siriano occupato, considerandoli una continuazione delle politiche aggressive di Israele che violano in modo flagrante le leggi e le risoluzioni internazionali.

Golan siriano è sempre stato e rimarrà parte integrante del territorio della Repubblica araba siriana

In una dichiarazione di martedì, il ministero degli Esteri siriano ha espresso il suo apprezzamento per il popolo resiliente del Golan occupato e ha elogiato la sua posizione onorevole e la continua lotta contro l’occupazione israeliana.

Il ministero degli Esteri ha ribadito che gli assalti dell’occupazione israeliana contro le persone nel Golan occupato fanno parte delle continue politiche e crimini aggressivi di Israele. Ha inoltre sottolineato che la Repubblica araba siriana riafferma che l’occupazione israeliana del Golan siriano finirà e che tutti i progetti di occupazione e gli schemi di insediamento illegale sono nulli, costituendo una chiara violazione della Risoluzione n. 497 del 1981 del Consiglio di sicurezza. Ritiene nulla e priva di effetti giuridici internazionali la decisione di Israele di imporre le proprie leggi, giurisdizione e amministrazione sul Golan occupato.

“Il Golan arabo siriano è sempre stato e rimarrà parte integrante del territorio della Repubblica araba siriana. Il suo ritorno in patria è inevitabile, e la Siria e il suo popolo non risparmieranno sforzi per rivendicarlo, utilizzando tutti i mezzi disponibili garantiti dalle legge. È un diritto eterno e inalienabile”, ha concluso il ministero degli Esteri.

di Redazione

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