Cisgiordania, armi americane contro la Resistenza
Nelle ultime settimane, diversi veicoli blindati e armi sono stati consegnati all’Autorità Palestinese attraverso la Giordania, con l’obiettivo di migliorare le loro capacità nell’affrontare la Resistenza palestinese nella Cisgiordania occupata. Questo passo si inserisce nel contesto degli sforzi in corso per mantenere la sicurezza e la stabilità dell’entità israeliana per far fronte a qualsiasi minaccia rivolta alla presenza occupante.
Secondo fonti attendibili che hanno rilasciato dichiarazioni al quotidiano locale Al-Quds, questi veicoli blindati sono stati forniti all’Autorità Palestinese dagli Stati Uniti d’America attraverso la mediazione della Giordania, con l’approvazione del governo israeliano, con l’obiettivo di rafforzare le capacità dei servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese per affrontare le fazioni della Resistenza palestinese attive in aree come Jenin e Nablus.
Guerra alla Resistenza in Cisgiordania
Evidentemente si sta preparando una guerra contro i combattenti della Resistenza con le armi più moderne. L’Autorità Palestinese ha affrontato la questione nel corso di molteplici incontri tenutisi tra l’Autorità Palestinese e la parte americana. L’Autorità Palestinese ha confermato in questi incontri che sta incontrando difficoltà nell’affrontare queste cellule che sono sparse nelle aree di Jenin, Nablus e Tulkarem. Queste aree sono considerate tra le più sensibili della Cisgiordania e le forze israeliane hanno difficoltà a prenderle d’assalto senza ricorrere al supporto aereo e terrestre.
La parte americana ha pienamente compreso le richieste dell’Autorità Palestinese riguardo alla fornitura delle attrezzature necessarie per migliorare le capacità dei suoi servizi di sicurezza. Il regime americano ha lavorato per fornire veicoli corazzati e armi automatiche avanzate dotate di tecnologia laser, che possono essere utilizzate nelle operazioni di assalto e di confronto con la Resistenza. Vale la pena notare che l’area di Jenin è considerata una delle aree più attive e impegnative per l’occupazione israeliana, in particolare il campo profughi che comprende combattenti esperti risalenti alla prima e alla seconda Intifada palestinese.
Autorità Palestinese cane da guardia di Israele
Nelle ultime settimane, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha presieduto una serie di riunioni allargate sulla sicurezza presso la sede presidenziale a Ramallah. Durante questi incontri, i servizi di sicurezza sono stati invitati ad adottare una posizione ferma per affrontare le fazioni della Resistenza. Ciò mira a rafforzare la posizione dell’Autorità di fronte alla comunità internazionale, comprese le parti americana ed europea, e a incarnare l’immagine dell’Autorità come un’entità in grado di affrontare sfide e pressioni interne ed esterne. L’Autorità sta portando avanti una campagna di arresti su larga scala contro attivisti e combattenti della Resistenza in diversi governatorati della Cisgiordania.
L’Autorità Palestinese continua ad agire come “procuratore” del regime israeliano. I servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese continuano a intensificare le violazioni e gli arresti politici di studenti e attivisti, sulla base delle loro opinioni e orientamenti politici. Israele non è l’unico nemico della causa palestinese.
di Redazione