Cina, pugno duro contro la corruzione: Bo Xilai condannato all’ergastolo
di Redazione
Astro nascente della politica cinese, segretario del Partito Comunista della città di Chongqing, Bo Xilai ha pagato con il carcere a vita le accuse di corruzione, vera piaga che in questo momento imperversa in Cina, tanto da preoccupare le autorità di Pechino e da far ricorrere la Corte ad una pena esemplare che non solo ha inflitto l’ergastolo, ma anche 15 anni per appropriazione indebita e 7 per abuso di potere, oltre che a privare il condannato della proprietà privata, che verrà restituita ai governi locali, e dei diritti politici.
Il processo ha fatto tanto discutere nel paese asiatico; in molti hanno auspicato le pene esemplari poi inflitte, ma tanti altri sono scesi in piazza a sua difesa, ritenendo Bo Xilai vittima di un complotto ordito nei suoi confronti da chi vedeva con invidia la sua scalata ai vertici sia del Partito Comunista che del governo della Repubblica Popolare.
Di sicuro, sulla sentenza pesa la linea dura che le autorità centrali vogliono percorrere contro la corruzione, sempre più dilagante in tutta la Cina.