Cina non è più interessata al costoso petrolio saudita
Negli ultimi mesi, la Cina ha ridotto significativamente le sue importazioni di greggio dall’Arabia Saudita. Secondo gli ultimi rapporti, i sauditi non sarebbero più tra i primi fornitori di petrolio in Cina.
Il rapporto analitico mostra che a luglio gli acquirenti cinesi di petrolio, comprese le compagnie petrolifere statali e le raffinerie indipendenti, hanno importato un totale di 1,26 milioni di barili al giorno (bpd) di petrolio dall’Arabia Saudita. Un minimo record dovuto principalmente a prezzi di riferimento fissati dai produttori arabi del Golfo Persico per gli ordini effettuati ad aprile.
Per due anni l’Arabia Saudita è stata il primo o il secondo fornitore di petrolio della Cina, il principale importatore mondiale di petrolio.
Tuttavia, un crollo dei prezzi globali del petrolio iniziato a marzo e continuato fino ad aprile, principalmente a seguito di una guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia e il successivo calo della domanda di petrolio a causa della pandemia di coronavirus, ha spinto molti acquirenti cinesi a cercare petrolio ultra economico.
Ciò ha causato un aumento delle importazioni in Cina dall’America a spese dell’Arabia Saudita. Infatti, le importazioni dagli Stati Uniti e dal Brasile sono aumentate a luglio, dimostrando che i cinesi preferiscono forniture che impiegano quasi 45 giorni per raggiungere il Paese dall’America, rispetto ai carichi sulla rotta più breve tra il Medio Oriente e la Cina.
Il rapporto prevede che i sauditi avrebbero dovuto aspettare mesi per poter conquistare la loro quota precedente del mercato cinese. Il rapporto cita i dati economici che dimostrano che l’offerta di greggio dagli Stati Uniti e dal Brasile alla Cina continuerà ad essere forte anche nei prossimi mesi.
di Redazione