La Cina s’inserisce nella crisi fra India e Pakistan
Lontano dagli interessi dei media occidentali, la Cina si sta inserendo nella crisi fra India e Pakistan. In Kashmir, lungo la LoC (Line of Control), gli scontri fra truppe indiane e pakistane sono giornalieri; adesso anche la LaC (Line of actual Control) fra India e Cina si sta infiammando.
Gli incidenti sono stati originati dalla costruzione di un canale di irrigazione, ma si è trattato solo del pretesto di cui Delhi si è servita per mandare a Pechino il messaggio che l’India ha smesso di essere acquiescente verso le crescenti provocazioni cinesi.
La Cina si è da tempo schierata apertamente con Islamabad, dandogli tutto il sostegno politico e militare possibile: Pechino ha puntato sul Pakistan per realizzare un corridoio logistico e commerciale con l’Asia Centrale. Le ragioni della scelta sono molte: a parte la collocazione geografica, è stato determinante il disperato bisogno di Islamabad d’uscire dall’isolamento in cui la dissennata politica imposta dalla casta militare l’ha relegata.
Il fatto è che per la Cina la scelta minaccia di essere assai più dispendiosa e difficile di quanto preventivato: l’India non è più il Paese remissivo e di peso relativo del passato, inoltre sta allacciando rapporti sempre più stretti con la Russia che, pur mantenendo buoni rapporti con la Cina, non intende abbandonarle l’intera Asia Centrale. In più, è in corso un avvicinamento fra Delhi e Teheran, di cui la realizzazione del corridoio strategico fra il porto iraniano di Chambahar sull’Oceano Indiano e l’Asia Centrale fino al territorio russo è solo uno dei progetti.
Nella crisi che sta montando nell’area fra Pakistan e India, con l’Afghanistan che rimane una piaga tenuta aperta anche dalle manovre pakistane, la Cina che preme per esercitare un’egemonia nell’area e la Russia che manovra per contenerla, resta l’incognita di quale posizione prenderà la nuova Amministrazione Usa.
Trump, nei mesi scorsi ha più volte dichiarato vicinanza all’India nel suo modo “colorito” quanto improbabile, resta da vedere come si muoverà in un’area divenuta una pericolosa polveriera, dove gli interessi della Cina sono sempre più scoperti.
di Redazione