Cina, affonda la petroliera iraniana
Nonostante gli sforzi per salvare i 32 marinai iraniani rimasti intrappolati dopo la collusione avvenuta lo scorso sabato notte a 160 km ad est del fiume Yangtze, la petroliera iraniana Sanchi, di 164.154 tonnellate, registrata a Panama ma appartenente alla National Iranian Tanker Company (Nitc), è esplosa e successivamente affondata definitivamente. La collisione era avvenuta con il bulker CF Crystal da 75.725 tonnellate di Hong Kong, ma registrata negli Stati Uniti.
La petroliera Sanchi si è capovolta e ha preso fuoco a seguito della collisione, da allora ha continuato a bruciare nonostante gli sforzi dei soccorsi internazionali. Questi sforzi sono stati ostacolati a causa delle dimensioni del fuoco e del calore. I corpi di tre membri dell’equipaggio della nave sono stati trovati mentre gli altri 29 marinai della petroliera sono rimasti dispersi. La petroliera aveva un equipaggio di 30 iraniani e due cittadini bengalesi. Il Sanchi trasportava 136mila tonnellate di condensato di petrolio dall’Iran alla Corea, mentre il bulker aveva un carico di 64mila tonnellate di grano.
L’Iran aveva inviato una squadra di soccorso comprendente i Commandos della Marina, ma la squadra è rimasta a circa mille metri di distanza dalla petroliera in fiamme a causa del caldo estremo. Il comandante in capo della missione di salvataggio cinese, ha dichiarato che con molta probabilità l’equipaggio della petroliera iraniana è morto poco dopo la collisione a causa della massiccia esplosione e il rilascio di gas tossici.
La redazione de Il Faro sul Mondo esprime le più sentite condoglianze al popolo iraniano.
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di Redazione