di Giovanni Sorbello
A distanza di dodici anni da quel tragico 11 settembre, torna l’incubo del terrorismo negli Stati Uniti d’America. Ieri a Boston nei pressi del traguardo della maratona sono esplose due bombe artigianali, che hanno provocato la morte di tre persone, tra cui un bambino, e il ferimento di oltre 140 persone, di cui una ventina sono in gravi condizioni.
Buona parte dei 23mila corridori che hanno partecipato alla gara avevano già tagliato il traguardo, quando una bomba che era stata evidentemente collocata all’interno di un bidone della spazzatura è esplosa. Tredici secondi dopo, un’altra bomba è esplosa a diverse centinaia di metri di distanza.
Il presidente Obama, parlando alla Casa Bianca, ha promesso di consegnare i responsabili degli attentati alla giustizia.
“Troveremo chi ha fatto questo, e scopriremo perché lo hanno fatto. I responsabili sentiranno tutto il peso della giustizia americana”, ha aggiunto Obama.
Le prime ipotesi al vaglio delle autorità portano a due piste principali. La prima è legata a quella interna, cioè alle fazioni estremiste molto ostili alle politiche di Obama e legati agli ambienti ultra-nazionalisti. La seconda è ovviamente legata all’estremismo islamico, una pista che negli Usa è sempre a portata di mano. Conosciamo bene le conseguenze derivate da quel misterioso quanto ambiguo attentato dell’11 settembre, che portò alle devastanti aggressioni militari contro il popolo afghano e iracheno.
Ci si augura che questo vile attacco contro il popolo americano, non sia l’ennessima mossa per avallare un’altra spaventosa rappresaglia contro il prossimo “nemico” degli Stati Uniti d’America. “God Bless America”.
