Arabia Saudita dietro attentato chiesa copta egiziana
La comunità cristiana egiziana è in lutto per l’attacco terroristico compiuto domenica scorsa contro la chiesa copta, che ha causato l’uccisione di 25 persone, la maggior parte donne e bambini.
L’attacco è avvenuto al Cairo contro la chiesa copta di San Pietro e Paolo, adiacente la Cattedrale di San Marco nel quartiere di Abbasiya, mentre i fedeli stavano partecipando alle preghiere. Il presidente Abd al-Fattah al-Sisi ha dichiarato ieri che un attentatore suicida di 22 anni ha effettuato gli attacchi all’interno della cattedrale dei copti ortodossi d’Egitto al Cairo. Al-Sisi ha parlato durante i funerali di Stato organizzati al Monumento del Milite Ignoto per le 25 vittime dell’attentato. L’uomo che è entrato nella chiesa facendosi saltare in aria con una cintura esplosiva, si chiama Mahmoud Mohamed Mostafa Shafiq. Il suo corpo è stato trovato sul luogo dell’attentato. Al-Sisi ha aggiunto che tre uomini e una donna sono stati arrestati in connessione con l’attacco, mentre due sospetti sono ancora ricercati.
L’autorità religiosa di Al-Azhar in Egitto ha condannato l’attacco terroristico ed ha sottolineato che colpire i luoghi di culto e uccidere degli innocenti, sono atti criminali che violano i principi islamici.
Le ragioni che stanno dietro la carneficina contro i cristiani
Ci sono diversi obiettivi perseguiti dagli autori e dai mandanti di questo crimine odioso e disumano. In primo luogo, i cristiani egiziani sono sempre stati diffidenti nei confronti dei gruppi fanatici wahhabiti alleati dell’Arabia Saudita.
Durante il colpo di Stato attuato contro Mohammad Morsi, spodestato dall’esercito nel giugno 2013, gli estremisti wahhabiti hanno attuato una serie di violenze e provocazioni contro gli egiziani copti e altre minoranze nel Paese. I cristiani copti in Egitto sono considerati tra i più convinti sostenitori del presidente al-Sisi.
Considerando quanto sopra, è del tutto evidente che gli avversari di al-Sisi stanno tentando di creare una spaccatura tra lui ed i suoi sostenitori, specialmente con la chiesa copta, quindi alzare la tensione e l’insicurezza nel Paese.
Cellule dormienti wahhabite
Gli analisti ritengono che ci sono cellule dormienti di estremisti wahhabiti in Arabia Saudita che hanno effettuato gli attacchi terroristici contro i cristiani egiziani. La motivazione saudita per ordinare l’attacco contro i cristiani egiziani, può derivare dall’escalation delle tensioni tra Cairo e Riad, soprattutto per la crisi in Siria e per la disputa sulle isole del Mar Rosso di Tiran e Sanafir. L’Egitto ha anche respinto le richieste saudite di inviare truppe in Yemen, lasciando così i sauditi in un pantano militare.
L’Egitto, che è anche sede di Al-Azhar, la principale istituzione dell’Islam sunnita, continua ad opporsi ai gruppi terroristici wahhabiti sauditi a causa delle differenze di interpretazione dell’Islam sunnita, ma soprattutto per la presa di posizione contro la politica criminale del regime saudita in Siria ed Iraq.
Alla fine di agosto, il capo di Al-Azhar, Sheikh Ahmed el-Tayeb ha partecipato a una conferenza islamica nella Repubblica russa di Cecenia. Durante il suo discorso finale ha rifiutato di includere il wahhabismo come ramificazione dell’Islam sunnita. Questa mossa ha fatto infuriare i sauditi, facendo aumentare le tensioni fra Riyad e Cairo.
di Giovanni Sorbello