Arrestato Cesare Battisti, il terrorista salottiero
Finisce in Bolivia la latitanza del “criminale salottiero” Cesare Battisti; a dare per primi la notizia sono stati i media brasiliani. L’ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il Comunismo) è stato arrestato a Santa Cruz de La Sierra, in Bolivia. Gli uomini della Criminalpol e dell’Antiterrorismo hanno seguito una serie di piste che li hanno portati poco prima di Natale ad individuare la Bolivia come il Paese dove si poteva esser rifugiato Battisti.
Sarebbero state le indagini disposte e coordinate dalla Procura Generale di Milano a portare a individuare Cesare Battisti in Bolivia. A contribuire alla sua cattura ci sarebbero stati sistema di intercettazioni sofisticati e la collaborazione della polizia boliviana.
Un aereo del governo italiano con a bordo uomini dell’intelligence e investigatori della Polizia è già decollato per la Bolivia. Vanno ancora espletate alcune procedure prima che Battisti venga estradato in Italia.
“Cesare Battisti è stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”, scrive l’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, commentando su Twitter l’arresto in Bolivia del terrorista.
Chi è Cesare Battisti
Cesare Battisti è nato a Cisterna di Latina il 18 dicembre 1954, è un ex terrorista italiano attivo durante gli anni di piombo. Evaso dal carcere di Frosinone nel 1981 dopo essere stato condannato a 12 anni in primo grado per banda armata, è stato condannato in seguito all’ergastolo in contumacia per partecipazione a quattro omicidi. Ha ricevuto asilo fuori dei confini italiani come rifugiato politico frequentando i “salotti impegnati” parigini e svolgendo l’attività di scrittore.
Trascorse la prima fase della sua latitanza in Messico e in Francia, dove beneficiò della dottrina Mitterrand, si sposò ed ebbe due figlie, ottenendo la naturalizzazione, poi revocata prima che gli venisse conferita la cittadinanza, infine in Brasile dal 2004.
Le accuse contro Battisti
Arrestato a 18 anni a Frascati per una rapina, torna in carcere per un sequestro di persona e per l’aggressione a un sottufficiale dell’esercito. Nel carcere di Udine entra a far parte dei Pac, il gruppo eversivo Proletari armati per il comunismo, ritenuto responsabile di rapine a banche e supermercati – rivendicate come espropri proletari – e anche di alcuni omicidi.
Battisti è accusato di aver preso parte all’omicidio di Andrea Santoro, maresciallo del carcere di Udine e ad altri tre omicidi: quello del gioielliere Pierluigi Torregiani, a Milano, per il quale Battisti è stato condannato come mandante e ideatore, e quello del macellaio Lino Sabbadin a Mestre, per il quale Battisti ha fornito copertura armata. Battisti è accusato di essere anche l’esecutore materiale dell’omicidio di Andrea Campagna, agente della Digos di Milano, ucciso il 19 aprile del 1978.
di Redazione