Casteldaccia, ennesima mattanza sul lavoro
Nel solo 2024 i morti sul lavoro sono stati 17. Persone che sono uscite da casa per andare a guadagnarsi da vivere, ma non hanno fatto più ritorno dalle proprie famiglie. Ultima, in ordine di tempo, l’ennesima mattanza di Casteldaccia, vicino Palermo, lo scorso mese a Suviana, c’erano stati 7 morti con altri 7 rimasti gravemente feriti.
A Casteldaccia sono morti: Epifanio Alsazia (71), Giuseppe Miraglia (50), Roberto Raneri (50), Ignazio Giordano (59), Giuseppe La Barbera (59). Tutti dipendenti della “Quadrifoglio group srl” di cui Alsazia dovrebbe essere il contitolare della ditta che lavorava su mandato della municipalizzata palermitana AMAP, che si occupa della gestione idrica in città e in alcuni comuni della provincia. A corto di personale da anni, la municipalizzata ha esternalizzato i servizi e utilizza operai di ditte private o lavoratori interinali in attesa di completare la procedure di concorso pendenti dal 2022.
Le cause della tragedia di Casteldaccia
Esalazioni tossiche prodotte da acque nere. Queste le cause che hanno ucciso gli operai uno dietro l’altro calandosi all’interno di un tombino dell’impianto fognario. Dopo che il primo operaio è entrato ed è rimasto nel sottosuolo, gli altri si sono calati per capire cosa stesse succedendo. Il settimo operaio, non vedendo gli altri tornare ha dato l’allarme ma, una volta arrivati i soccorsi, non c’era nulla da fare. Idrogeno solforato, questo è quello che hanno respirato le vittime, una sostanza che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento.
Nessuno aveva la mascherina, questo hanno dichiarato i soccorritori quando si sono calati nel sottosuolo. Se fossero state prese tutte le precauzioni, afferma il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra, con molta probabilità, gli operai si sarebbero salvati. Indaga la squadra mobile che si è recata nella sede della Quadrifoglio group per acquisire i documenti e le informazioni sui dipendenti.
di Sebastiano Lo Monaco