Primo Piano

Caso Shalabayeva: l’ennesima pagliacciata made in Italy

di Mauro Indelicato

Si complica sempre di più la posizione del governo italiano circa l’espulsione di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, tanto da evocare lo spettro delle dimissioni sia del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che di quello degli Esteri, Emma Bonino.

Ad aggiungere benzina sul fuoco, anche la notizia circa la presenza di un fax che sarebbe partito dalla Farnesina, sede del Ministero degli Esteri, verso la Questura di Roma nel quale si chiederebbero informazioni sulla donna espulsa dall’Italia. Il documento è del 29 maggio scorso e proverebbe quindi come il Ministero in questione fosse informato dei fatti, a differenza di quanto sostenuto nelle scorse ore.

Dalla Farnesina provano a difendersi, affidando la replica ad alcune agenzie di stampa che recitano così: “Il fax del 29 maggio alla questura di Roma si limitava a rispondere se Alma Shalabayeva avesse o no copertura diplomatica e non poteva collegare la signora al marito rifugiato politico in Gb”.

Fatto sta, che dopo l’ennesima magra figura fatta in campo internazionale, il governo tenta di porre rimedio e di levare gli scudi verso i ministro contestati; il primo passo, è stato quello di togliere il decreto di espulsione ad Alma Shalabayeva, ma potrebbe essere troppo tardi: da Almaty, la capitale del Kazakistan, fanno sapere come la donna non è agli arresti domiciliari, ma è comunque impossibilitata a lasciare il paese in quanto raggiunta dal provvedimento di obbligo di dimora ad Almaty.

Preoccupato anche il marito della donna, che in prima persona ha scritto al premier Letta: “Adesso temo che il regime di Nazarbayev reagirà mandando mia moglie Alma in prigione e la mia bambina Alua all’orfanotrofio” si legge nel testo della missiva, nella quale Ablyazov elogia comunque il popolo italiano, ringraziandolo per la solidarietà.

Intanto escono altre indiscrezioni sulla clamorosa vicenda: sembra che nei giorni nel quale il blitz della Polizia ha rispedito in Kazakistan la donna, il presidente kazako Nazarbayev si trovasse in vacanza in Sardegna e c’è chi ipotizza di come abbia cercato la sponda dell’ex premier, Silvio Berlusconi, per convincere le autorità italiane ad espellere la moglie di uno dei suoi principali dissidenti.

Dallo staff di Berlusconi, fanno sapere che non si è tenuto in Sardegna alcun incontro tra Nazarbayev e l’ex presidente del consiglio, di certo però desta sospetti la presenza sul nostro territorio del capo del governo di Almaty, in sella al Kazakistan dalla sua indipendenza del 1991.

Pieno di risorse naturali, molte delle quali finiscono in Italia, quali gas e petrolio, il paese asiatico gioca in campo internazionale un ruolo sempre più importante, come dimostra il caso della Shalabayeva; saranno state tali risorse, molto probabilmente, a far cedere in poche ore il nostro governo di fronte le pressioni di Almaty. Una magra figura, che adesso rischia di far correre guai alla famiglia di un oppositore e che espone il governo di Roma a decise e numerose critiche in campo internazionale.

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