Caso marò: l’India accetta l’arbitrato internazionale
La Corte Suprema indiana ha accettato il procedimento di arbitrato internazionale avanzato dall’Italia per avviare finalmente a soluzione l’annosa vicenda dei marò. I giudici hanno fissato un’udienza il 26 agosto per ricevere il rapporto ufficiale sulla questione; è un atto dovuto in quanto anche l’India è firmataria della Convenzione dell’Onu sul Diritto del Mare, che definisce le modalità per risolvere le dispute.
Per Delhi è anche un modo per spogliarsi di una decisione spinosa, su una vicenda condotta dall’India in modo tutt’altro che lineare e che presenta molti lati oscuri fin’ora trascurati dalle autorità.
Contemporaneamente la Corte Suprema ha accettato di prolungare di sei mesi il permesso concesso a Massimiliano La Torre per proseguire in Italia le cure conseguenti all’ischemia che l’ha colpito il 31 agosto scorso e al delicato intervento successivo. Salvatore Girone, l’altro fuciliere di marina, continua a rimanere in libertà provvisoria presso l’Ambasciata italiana a Delhi, dove collabora con l’addetto militare.
Dopo anni sprecati inutilmente in trattative pasticciate e iniziative inconcludenti, la vicenda comincia a muoversi; per la sua definizione occorrerà comunque molto tempo viste le complesse procedure che dovranno essere attivate, prima fra tutte la designazione della Corte Arbitrale.