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Sicilia: chi chiederà scusa al Procuratore Carmelo Zuccaro?

E adesso, alla luce dei fatti, quanti saranno coloro i quali, con umiltà e onestà intellettuale, sapranno chiedere scusa al Procuratore catanese, Carmelo Zuccaro, per le insinuazioni, le offese e gli insulti ricevuti? Crediamo di poter essere certi di indovinare la risposta… fin troppo facile: Nessuno!

Carmelo Zuccaro è stato accusato, tra l’altro, di cercare solo le luci della ribalta ai fini di una poltrona ministeriale nel mondo politico, non avendo nulla di certo e documentabile da esibire come prova. Non dimentichiamo che ha persino rischiato un procedimento disciplinare da chi doveva appoggiarlo e sostenerlo in questa battaglia difficile ma necessaria per l’Italia, flagellata dal problema immigrazione, cioè il Csm. Pochi hanno voluto capire che il suo era un grido di allarme, ma anche di aiuto affinché fosse messo nelle condizioni di poter documentare quanto già era di sua conoscenza.

Pochi hanno voluto capire che ci trovavamo finalmente di fronte ad un Uomo, degno della ‘U’ maiuscola, che avrebbe riportato tanti a sperare nella giustizia, con la serietà del suo operato e l’umiltà nei suoi comportamenti.

Pochi hanno voluto capire che, partendo dalla Procura di Catania, in Sicilia Carmelo Zuccaro avrebbe portato aria di cambiamento e di vera rivoluzione, non come quella millantata da politici ‘poco seri’, ad essere buonisti e voler usare un eufemismo, applicando semplicemente la legge, quella stessa legge mai voluta applicare fino alle estreme conseguenze da altri, per non ‘toccare’ gente che fino a ieri è stata considerata sempre ‘intoccabile’.

Dobbiamo essere grati ad Uomini del genere, che per fortuna esistono ancora anche se pochi, perché sarà grazie a persone così che non morirà la speranza e la fiducia in ciò che sta alla base della nostra società e della nostra vita di persone civili, titolari di diritti e quindi meritevoli di giustizia, di cui tutti, specie qui in Sicilia, abbiamo una grande sete.

I politici si diano da fare subito, senza perdere ancora tempo, per fronteggiare questo immane problema dell’immigrazione e si chiedano il perché sia stato stipulato un Trattato così assurdo e sfavorevole al nostro Paese, come quello di Dublino (http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/fonti/convdubl.htm), che obbliga il Paese di primo approdo, spesso l’Italia, ad accogliere i rifugiati politici e di guerra assumendosene da solo la responsabilità dell’asilo politico, anziché cercare di attivare un meccanismo di emergenza che porti alla redistribuzione obbligatoria, tra tutti gli Stati membri dell’Ue, di parte dei rifugiati, specie nei momenti di maggiore crisi.

L’Italia, se non vuole cedere al probabile progetto di destabilizzazione ordito dai poteri forti attraverso le centinaia di migliaia di migranti indirizzati nel nostro Paese, al fine del più facile ottenimento della cessione di parte della sovranità sul nostro territorio, deve ottenere la revisione del trattato di Dublino, ormai vecchio per un mondo che è completamente cambiato e per situazioni diventate ormai di grave emergenza per il nostro Paese, troverebbe già Germania e Francia favorevoli, così come hanno evidenziato, in uno degli ultimi interventi al Parlamento Europeo, Angela Merkel e Francois Hollande, interventi in cui hanno sottolineato entrambi che è arrivato il momento di superare l’attuale ‘Trattato di Dublino’ e che le circostanze per farlo richiedono un’Europa più coesa.

di Angioletta Massimino

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