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Campania: ecoballe di Acerra, cittadini in rivolta e istituzioni conniventi

di Salvo Ardizzone

Quella dei rifiuti in Campania è una piaga antica, che porta con sé il peggio dell’Italia: delinquenza organizzata, corruzione, speculazioni colossali, connivenza e sciatteria delle istituzioni, inquinamento, il tutto nella più assoluta incuranza della salute della gente; di rispetto del territorio neppure a parlarne.

In questi giorni monta l’ennesima giusta rivolta di popolazioni esasperate, nell’indifferenza dei media, quanto meno “distratti” quando si tratta di scavare davvero e denunciare il verminaio che c’è dietro la vicenda. Ad Acerra c’è un enorme inceneritore, 7/8 volte più grande di quelli normalmente in funzione altrove, lì dovrebbero essere bruciate le famose eco balle; il fatto è che “dovrebbero” essere costituite da rifiuti solidi urbani (rsu), ma dentro, insieme a quelli, c’è di tutto: rifiuti speciali, tossici e nocivi.

Il motivo è semplice: gli rsu, che sono solo 1/6 dei rifiuti prodotti, dovrebbero essere smaltiti a cura degli Enti Locali, mentre gli altri, quelli speciali, tossici e nocivi, che sono i 5/6 del totale, dovrebbero essere smaltiti a costi assai salati dai privati. Nel corso delle varie emergenze rifiuti della Campania e certamente fino al 2008 (ma anche dopo, i dubbi che l’andazzo sia andato avanti tranquillamente sono tantissimi), sia per farli sparire a costi praticamente nulli, sia per aumentare i quantitativi di quelli che teoricamente sarebbero rsu (gli Enti Locali pagano alle ditte incaricate lo smaltimento a peso), i due tipi di rifiuti sono stati mescolati finendo nelle eco balle, al momento depositate a Coda di Volpe, presso Eboli, e oggi in procinto d’essere trasferite ad Acerra per l’incenerimento.

Che in quei milioni di tonnellate di rifiuti ci sia di tutto è il classico segreto di Pulcinella, gli unici che fanno mostra d’ignorarlo sono gli uffici competenti della Regione Campania e alcuni organi di stampa pare “vicini” a chi gestisce l’inceneritore. Inutile dire che bruciare quel materiale in un impianto creato per gli rsu, e nelle quantità preventivate (tutti i rifiuti della Campania, come detto si parla di milioni di tonnellate), creerebbe un inquinamento spaventoso e arrecherebbe alla salute di quelle popolazioni un danno che definire grave è poco.

Per questo i cittadini di Acerra, in questo guidati dal Vescovo (a quanto pare l’unica autorità che abbia preso a cuore la cosa), si stanno opponendo con rabbia e chiedono quantomeno precise garanzie sul contenuto delle eco balle da incenerire. Ma la Regione Campania, malgrado sostenga d’averle scrupolosamente caratterizzate (vale a dire averne accertato il contenuto), continua a fare orecchie da mercante e rifiuta di rendere pubblici i procedimenti d’accertamento, i controlli e i risultati. È quanto va chiedendo con forza anche il parroco di Eboli, sul cui territorio sono stoccate a montagne.

Malgrado le proteste sempre più rabbiose delle popolazioni ingannate, la cui salute viene messa cinicamente a repentaglio, temiamo che tutto proceda tranquillamente nel più completo silenzio istituzionale. Ci sono troppi soldi in ballo ed è assai improbabile che qualcuno, in un sistema marcio e corrotto, abbia la dignità di mettersi di traverso dinanzi a quest’ennesimo scempio.

Ultima domanda che poniamo: che razza di Paese è quello in cui, nel 2014 e non nel Medio Evo, popolazioni angariate e messe a grave rischio con la fattiva collaborazione delle istituzioni, finiscono per trovarsi accanto solo dei preti e nessuno di chi le dovrebbe a giusto titolo tutelare?!

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