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Bulldozer israeliani contro case palestinesi

Bulldozer – “Sono case costruite senza il permesso edilizio”, afferma uno degli abitanti di Al Walaja, quello che viene definito il villaggio più bello della Palestina, situato tra le valli di Gerusalemme e Betlemme. Un posto che potrebbe garantire ai suoi abitanti un’esistenza tranquilla. L’abitante del villaggio aggiunge: “Il problema è che Israele non ci dà mai il permesso di costruire nuove case.”

Bulldozer, demolizioni e spartizioni

Dall’1 Gennaio, i bulldozer israeliani distruggono le abitazioni del villaggio. Proprio nei giorni scorsi, un bulldozer ha ridotto in macerie cinque case che, secondo il regime, non avevano i permessi. Crescono, invece, le colonie di Gilo e Har Gilo, illegali per legge internazionale.

L’inferno di Al Walaja ha due origini: la guerra del 1967 e gli accordi di Oslo. Dopo la Guerra dei Sei Giorni, il villaggio, tutta la Cisgiordania e Gerusalemme Est, furono posti sotto occupazione militare con Israele che ridisegna a suo piacimento i confini municipali di Gerusalemme, annettendosi metà Al Walaja sulla linea verde dell’armistizio. Questo comportò la rovina economica per decine di famiglie che si videro sottrarre i terreni agricoli con molti contadini divenuti, per forza di cosa, manovali pagati a giornata.

Dopo gli accordi di Oslo II, nel 1995, il 2,6% del territorio di Al Walaja venne classificato come Area B della Cisgiordania, amministrato sì dai Palestinesi, ma sotto il controllo di sicurezza di Israele. Il restante 97,4% rientrò nell’Area C, mentre il 60% della Cisgiordania sotto il controllo totale delle autorità militari sioniste.

Il muro

Successivamente arrivò il muro di separazione innalzato da Israele tra Cisgiordania e Gerusalemme, che lasciò ai suoi abitanti un solo punto di entrata e di uscita, oltre a grandissime difficoltà per ottenere permessi per raggiungere le terre da coltivare dall’altra parte della barriera. Al Wlaja si vede demolire le case dal comune di Gerusalemme, mentre i suoi abitanti restano residenti della Cisgiordania che non sono autorizzati ad entrare nella Città Santa.

Anche nel resto della Cisgiordania le cose non vanno meglio. Nei primi mesi dell’anno sono stati distrutti 318 edifici palestinesi. “Gli israeliani non ci consegnano il piano regolatore per Al Walaja perché vogliono solo cacciarci via dalla terra in cui viviamo da secoli”, afferma il sindaco Khader Araj.

di Sebastiano Lo Monaco

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