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Brics al VI Summit: goal del Brasile e scacco matto di Putin

di Cristina Amoroso

Se il Brasile non ha certo brillato nelle partite con gli europei dei mondiali di calcio, ha centrato la porta della politica economica mondiale con l’organizzazione del VI Summit dei Paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), che sembrava vacillare per l’ultima partita a scacchi tra Putin e Obama.
“Il Brasile ha ospitato il 14, 15 e 16 luglio 2014, il 6° Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi Brics, che si è tenuto a Fortaleza e Brasilia, avente come tema centrale l’inclusione sociale e lo sviluppo sostenibile. Il vertice di Fortaleza ha presentato le realizzazioni dei Paesi Brics, e le discussioni che hanno portato alla realizzazione del suo grande potenziale. Fin dal suo primo vertice, nel 2009, Brics ha consolidato la sua posizione come una forza positiva per la democratizzazione delle relazioni internazionali e per la valorizzazione delle istituzioni esistenti di governance internazionale. Essa ha anche forgiato una partnership impressionante nella realizzazione di iniziative di cooperazione in più di 30 aree tra i suoi membri”.
Così recita la presentazione del Summit del governo brasiliano, Summit che è stato preceduto da un Forum Accademico tenutosi a Rio de Janeiro il 18 e 19 marzo 2014 e dalla riunione del Consiglio dei Think Tank tenutasi il 17 marzo.

Se gli Usa e i suoi alleati europei hanno mosso opportunamente gli scacchi per isolare la Russia e Putin (sostegno occidentale al regime ucraino, espulsione della Russia dal G8, congelamento di beni di funzionari e banche russe) tanto che i sostenitori di Obama possono anche considerarlo come un maestro di scacchi, i sei giorni di Putin in America Latina e il VI Summit dei Paesi del Brics in Brasile rivelano ampiamente che Putin, da buon russo, è maestro di scacchi anche agli europei troppo presi dai mondiali di calcio e dalle beghe interne di Bruxelles.

L’incontro dei cinque Capi di Stato, Dilma Rousseff (Brasile), Vladimir Putin (Russia), Narendra Modi (India), Xi Jinping (Cina) e Jacob Zuma (Sud Africa), si è svolto a Fortaleza martedì 15, in una sessione privata presso l’Events Center di Ceará, seguita nel pomeriggio dalla cerimonia di firma degli atti e da una sessione plenaria del vertice dei Brics. Il giorno prima, lunedì 14, Rousseff e Vladimir Putin hanno avuto un incontro preliminare a Brasilia. I due hanno discusso della creazione di banche di sviluppo Brics e di cambiamenti nel Fondo monetario internazionale (Fmi).

Nel corso della conferenza al vertice, c’è stato l’accordo per la creazione di una Banca di sviluppo – lungo le linee della Banca mondiale – così come di un trattato per l’istituzione di una sorta di fondo anti-crisi del blocco. L’accordo di Fortaleza aiuterà a bypassare il tentativo dei neocon di isolare la Russia dalle reti bancarie internazionali.
Dopo l’incontro a Fortaleza, oggi il 16 il Summit si sposta a Brasilia, per una riunione con i presidenti del Sud America, che non prevede un posto a tavola né per Obama, né per la vecchia dottrina di Monroe riveduta e corretta ai fini imperialisti, che anzi gli Usa e le sue politiche imperialiste saranno stati un tema importante in Brasile, un Paese che ha visto le sue telecomunicazioni, comprese le chiamate private e la posta elettronica del presidente Dilma Rousseff regolarmente spiati dalla National Security Agency degli Stati Uniti.

Al tavolo della riunione con i presidenti del Sud America hanno preso posto il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro e il presidente del Suriname, Desi Bouterse, la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner, il presidente della Bolivia Evo Morales, del Cile Michelle Bachelet, il presidente colombiano Juan Manuel Santos, il presidente dell’Ecuador Rafael Correa, il presidente della Guyana Donald Ramotar, il presidente del Paraguay Horacio Cartes, il presidente del Perù Ollanta Humala, e il presidente José Mujica dell’Uruguay. Un bel successo per i Brics!

Anche la visita di sei giorni di Putin in America Latina è stata proficua. In Argentina, interessata a entrare nei Paesi Brics, ha firmato un accordo sull’energia nucleare.
A Cuba, dove Putin ha cancellato il debito di Cuba alla Russia, condonando il 90% dei 35,2 miliardi di euro di debito che Cuba si trascina dai tempi dell’Unione Sovietiva, intesa già siglata lo scorso ottobre dal premier russo Dmitri Medvedev durante una visita a Cuba, e l’ok della Duma.
Putin ha poi deciso di modificare il programma del suo tour in America Latina ed è arrivato in Nicaragua: è la prima visita di un capo di Stato russo in questo Paese.Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha incontrato personalmente Putin all’aeroporto di Managua. I leader dei 2 Paesi hanno avuto dei colloqui, in cui hanno discusso la fornitura di attrezzature e prodotti agricoli dalla Russia e la manutenzione degli stessi mezzi. Inoltre si è parlato del posizionamento delle stazioni di terra del sistema satellitare di navigazione russo Glonass nel territorio del Nicaragua, così come di cooperazione nel campo della medicina e tra le forze dell’ordine.

Poi a Rio de Janeiro, dove non poteva mancare alla finale della Coppa del mondo, in tribuna d’onore dove era seduta anche la Merkel… E già si pensa ai prossimi Mondiali di calcio quando sarà la Russia ad ospitare la Coppa del Mondo nel 2018.

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