Attualità

Brexit, Gran Bretagna dice addio all’Unione Europea

È arrivato il tanto agognato momento dai nazionalisti britannici: vedere la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea. Il giorno della svolta definitiva della Brexit è stato il 31 Gennaio 2020, quando alla mezzanotte il Regno Unito è uscito ufficialmente dal gruppo delle nazioni facenti parti della Ue. Non sono mancati i festeggiamenti della maggior parte dei cittadini inglesi che si erano espressi senza mezzi termini in quel famoso referendum.

Un referendum che comunque ha lasciato delle vittime politiche sul campo, in primis David Cameron che del referendum fu ideatore e vittima principale. Poi venne il turno di Theresa May, fagocitata in qualcosa di più grande di lei. Si trovò a gestire una situazione per nulla facile divenendo anch’essa vittima. Dopo è arrivato Boris Johnson che ha fatto quanto promesso, ossia premere sull’acceleratore per favorire la Brexit. Su questa battaglia ha combattuto e vinto la sua campagna elettorale, soffiando su quella rabbia verso la quale già in precedenza aveva soffiato Nigel Farage.

Brexit, adesso cosa succederà?

Come detto, alle 00:00 del 31 gennaio la Gran Bretagna è fuori dall’Unione Europea, la bandiera britannica è stata ammainata nelle sedi ufficiali e 67 milioni di abitanti hanno smesso di essere cittadini europei, diventando nei fatti extracomunitari. Ma le vere ripercussioni si vedranno con il tempo a partire dal primo Gennaio 2021. A farne le spese anche molti italiani che vivono e lavorano nel Regno Unito, prime vittime del sovranismo anglosassone.

Per poter accedere in Gran Bretagna l’essere cittadini europei non basterà più. Per tutto il 2020 rimangono vigenti le attuali regole: basta una carta d’identità per entrare nel Paese, ma dal primo gennaio del 2021 ci vorrà il passaporto. Il problema maggiore lo vivrà chi vorrà trasferirsi in Inghilterra per lavorare, visto che sarà necessario un permesso di studio o di lavoro della durata di 3/6 mesi.

L’attuale legge voluta nel piano Brexit prevede che il rilascio del visto di lavoro è consentito solo a coloro i quali abbiano un reddito superiore alle 30mila sterline l’anno. Questo mira ad interrompere l’afflusso di manodopera a basso costo e non qualificata come i camerieri, occupazione solitamente occupata da chi arriva nel Paese. Altro cambio arriva per quanto riguarda il servizio sanitario, visto che non si potrà usufruire del servizio gratuitamente. Ciascun immigrato dovrà pagare 625 sterline anche se non dovesse mai avere bisogno di cure.

Appare evidente come il principale spot dei sovranisti europei sia un’azione che creerà più problemi che altro, in un mondo globalizzato volersi rinchiudere e gridare “Prima gli inglesi” o “prima gli italiani”, è un atto scriteriato.

di Sebastiano Lo Monaco

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi