Bosnia, serbi accusati di massacri contro musulmani
Bosnia – Un procuratore bosniaco per crimini di guerra ha incriminato nove serbi bosniaci per l’uccisione di circa 100 musulmani bosniaci, tra cui sette intere famiglie, all’inizio della guerra del 1992-95.
A ventisette anni dalla fine della devastante guerra tra serbi ortodossi, croati cattolici e musulmani bosniaci in cui sono morte circa 100mila persone, la Bosnia è ancora alla ricerca delle persone scomparse e della giustizia contro i presunti responsabili.
Il Paese balcanico sta attraversando la sua peggiore crisi politica del dopoguerra, con la minaccia dei leader serbo-bosniaci di ritirarsi dalle istituzioni nazionali bosniache, comprese le forze armate congiunte, facendo temere un nuovo conflitto.
I nove uomini, ex membri e comandanti dell’esercito serbo-bosniaco durante la guerra, sono accusati di aver ucciso civili bosniaci dell’area intorno alla città bosniaca sudorientale di Nevesinje, tra cui dozzine di donne, anziani e bambini piccoli.
L’ufficio del procuratore ha riferito che sette famiglie tra le vittime dell’estate del 1992. I resti di 49 persone sono stati trovati mentre 47 persone risultano ancora disperse. La Corte statale bosniaca dovrà confermare l’atto d’accusa affinché il caso possa procedere.
Bosnia e il massacro di Srebrenica
Nel massacro di Srebrenica più di 8mila musulmani della Bosnia-Erzegovina furono giustiziati per mano delle forze serbo-bosniache nell’estate del 1995. Il brutale massacro avvenne con la complicità delle forze Onu presenti nell’area.
Nel luglio del 2014, un Tribunale olandese ha deciso che lo Stato è responsabile per l’uccisione di oltre 300 civili musulmani a Srebrenica, durante la guerra in Bosnia. I soldati olandesi del contingente Onu erano responsabili della sicurezza dei civili di Srebrenica, e quindi, sarebbero dovuti intervenire per evitare il massacro.
Sono trascorsi ventisette anni da quel terribile massacro, alcuni degli esecutori materiali sono stati assicurati alla giustizia, ma molti altri godendo di appoggi e complicità internazionali hanno fatto perdere le loro tracce. Resta un aspetto che, seppur noto a molti, viene vergognosamente ignorato da tutti. In quei giorni di luglio di 26 anni fa, a Srebrenica, oltre ai macellai serbi, era presente un contingente Onu che, oltre a non far nulla per fermare quel massacro, sostenne le milizie serbe durante la loro mattanza.
di Redazione