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Kashmir, polizia indiana attacca musulmani sciiti

Non si ferma la brutale repressione delle Forze di sicurezza indiane contro la comunità sciita del Kashmir. La polizia indiana ha attaccato ieri le processioni dei musulmani sciiti in varie parti del Kashmir controllato dagli indiani. Le processioni si sono svolte per commemorare il martirio dell’Imam Husayn nel mese di Muharram.

https://www.youtube.com/watch?v=ZiqB-wTmVWg

Secondo il Kashmir Media Service, il governo indiano ha annunciato che nessuna processione di Muharram sarà autorizzata nel territorio occupato. Nel Kashmir occupato, una processione di Muharram ad Hassnabad, vicino Srinagar, è stata sottoposta a una brutale repressione delle truppe indiane, secondo Frontier Post. Le truppe hanno usato proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Numerose persone sono rimaste ferite. Un fotoreporter del Kashmir è stato colpito da pallini e altri tre sono rimasti feriti. La telecamera di un giornalista è stata distrutta dai poliziotti per fermare le riprese della processione. 

Dall’abrogazione dello status speciale del Kashmir occupato il 5 agosto, le autorità indiane non hanno permesso le preghiere di Jummah nella storica Jamia Masjid di Srinagar e in molte altre principali moschee della valle, sottoposta a una violenta repressione da oltre un mese.

L’amministrazione del Kashmir occupato venerdì ha affermato che, come negli anni precedenti, nessuna processione di Muharram sarebbe stata autorizzata. È una pratica secolare in tutto il Kashmir che l’8 e il 10 di Muharram, grandi processioni vengono organizzate in diverse aree di Srinagar e altre parti della valle per commemorare il martirio dell’Imam Husayn, nipote di Profeta Muhammad (pace su di lui). 

Kashmir rimane sotto assedio militare

La valle del Kashmir rimane sotto assedio militare per il 34° giorno consecutivo. Tutti i mercati, le scuole e i college sono chiusi mentre il trasporto è sospeso. Internet, cellulare, rete fissa e canali Tv sono chiusi nella maggior parte delle aree. Dal 5 agosto, la valle rimane tagliata fuori dal resto del mondo a causa del continuo blocco e sospensione dei servizi di comunicazione.

Negli ultimi giorni, la polizia ha annunciato attraverso gli altoparlanti che “i residenti sono informati di non avventurarsi fuori dalle loro case. Saranno prese misure rigorose contro i trasgressori”.

di Giovanni Sorbello

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