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Armi chimiche Usa ai terroristi ad Al-Tanf

Il vice rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni Unite (ONU) ha accusato le forze Usa di fornire armi chimiche ai terroristi nell’area strategica di al-Tanf, nel sud della Siria. Il rappresentante ha affermato che gli Stati Uniti hanno anche addestrato questi terroristi su come utilizzare le armi chimiche per incastrare Damasco.

Martedì, durante una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York, Dandi ha affermato che la convocazione mensile di riunioni sul “fascicolo chimico siriano”, nonostante l’assenza di incidenti reali, è un tentativo di creare giustificazioni affinché alcune nazioni occidentali rinnovino le loro accuse contro la Siria.

Dandi ha inoltre sottolineato la necessità di affrontare la condotta dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) e garantirne l’indipendenza da disinformazione, politicizzazione e polarizzazione.

Accuse contro il governo siriano per l’impiego di armi chimiche nella lotta contro i terroristi sono state spesso avanzate dai media e dai governi occidentali. La Siria aveva rinunciato alle sue scorte nel 2014 sotto la supervisione di una missione congiunta guidata dagli Stati Uniti e dall’OPCW, che ha supervisionato la distruzione delle armi. Il Paese ha costantemente negato il dispiegamento di munizioni chimiche.

Sospetto attacco con armi chimiche a Douma

In un attacco del 14 aprile 2018, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno condotto una serie di attacchi aerei sulla Siria in risposta a un sospetto attacco con armi chimiche a Douma, una città situata a circa 10 chilometri a nord-est della capitale, Damasco. Il presunto attacco era stato segnalato dai mercenari White Helmets, che hanno pubblicato un video che presumibilmente mostravano i loro sforzi per aiutare i sopravvissuti.

La successiva fuga di documenti dell’OPCW ha rivelato che gli investigatori coinvolti nelle indagini sull’attacco di Douma non avevano scoperto “alcuna prova” di un attacco con armi chimiche. Tuttavia, l’organizzazione ha nascosto questi risultati a causa delle pressioni degli Stati Uniti e dei suoi alleati, con l’obiettivo di sopprimere le prove che potrebbero minare la giustificazione del bombardamento della Siria guidato dagli Stati Uniti poco dopo il presunto attacco.

di Redazione

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