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Bin Salman nel Regno Unito: accordo color sangue

La recente visita del principe ereditario saudita Mohammad bin Salman nel Regno Unito ha attirato l’attenzione di vari ambienti. Oltre ai rapporti diplomatici e commerciali, bin Salman ha firmato un accordo preliminare per l’acquisto di 48 caccia Typhoon dal Regno Unito.

I jet, realizzati dalla società britannica Bae Systems, fanno parte di un affare da 10 miliardi di sterline che è in discussione da molti anni. Infine, l’acquisto di jet Typhoon da parte dell’Arabia Saudita è stato concordato in seguito alla visita di Bin Salman in Gran Bretagna.

Sembra che i produttori di armi sostenuti dall’Occidente stiano ancora una volta lottando per conquistare mercati nella regione, specialmente negli Stati arabi del Golfo Persico. La guerra yemenita, che l’Occidente non ha alcun desiderio che finisca, è un altro motivo per vendere armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti. Per questo motivo, Amnesty International ha denunciato il contratto di armamento saudita-britannico per l’acquisto di jet Typhoon e ha affermato che sta solo aggiungendo carburante al fuoco umanitario in Yemen. Anche il Partito laburista britannico e alcune organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l’accordo. Inoltre, i politici del principale partito di opposizione del Regno Unito hanno denunciato l’accordo umanitario da 140 milioni di dollari con l’Arabia Saudita, dichiarando che “si è fatto beffe” della reputazione della Gran Bretagna come leader globale nella fornitura di aiuti umanitari.

Bin Salman ha effettuato diversi incontri con le autorità britanniche discutendo di relazioni bilaterali, cooperazione strategica tra i due Paesi e modi per rafforzare questa cooperazione, in particolare nei settori della difesa militare, le opportunità disponibili in Arabia Saudita entro il 2030, gli sviluppi in Medio Oriente e nel mondo, così come la cosiddetta lotta contro il terrorismo.

In una dichiarazione congiunta dei due Paesi, è stato sottolineato il sostegno britannico a Riyadh. In questa dichiarazione è menzionato che l’Arabia Saudita è un alleato strategico della Gran Bretagna in Medio Oriente. Le due parti hanno anche sottolineato la soluzione politica della crisi yemenita basata sul piano del Consiglio di cooperazione del Golfo Persico e le sue strategie, i risultati dei negoziati nazionali dello Yemen e la risoluzione 2216 del Consiglio di sicurezza, e ha affermato che tale soluzione garantirebbe la sicurezza e l’integrità dello Yemen.

Ironia della sorte, questa enfasi sulle soluzioni politiche per le crisi esistenti nello Yemen si sta verificando mentre l’Arabia Saudita usa le armi occidentali per continuare ad attaccare questo Paese. Senza dubbio, il caso dell’Arabia Saudita nei crimini di guerra e nelle violazioni dei diritti umani nello Yemen è davvero buio. Inoltre, la dichiarazione sottolinea l’impegno britannico a presentare le sue esperienze in Arabia Saudita nell’attuazione delle riforme e l’impegno congiunto dei due Paesi a una partnership a lungo termine per sostenere la visione degli anni ’30 dell’Arabia Saudita.

Commercialmente, sono stati firmati contratti per due miliardi di dollari durante la visita di tre giorni del Principe ereditario saudita in Inghilterra, anche se i dettagli di questi contratti non sono stati annunciati. Le due parti hanno anche concordato di realizzare fino a 90 miliardi di dollari di scambi e investimenti reciproci nei prossimi anni.

Per quanto riguarda la situazione attuale, la domanda è: quali sono gli obiettivi dei sauditi e dei britannici nel rafforzare le relazioni e firmare così grandi quantità di contratti?

Naturalmente, l’Arabia Saudita, che è un alleato tradizionale della Gran Bretagna, stabilirà diversi tipi e livelli di relazioni con il Regno Unito dopo la Brexit. L’inizio dello sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due Paesi è stato modellato intorno a una stretta sicurezza e cooperazione militare e, naturalmente, la Gran Bretagna intende estendere queste partnership a tutti i livelli commerciali ed economici.

L’esigenza inglese di un solido alleato

D’altra parte, la Gran Bretagna avrà bisogno di un solido alleato, denaro e mercato ricco dopo aver lasciato l’Ue. Ovviamente, l’Arabia Saudita è in cima alle sue priorità. Vendere miliardi di sterline di armi all’Arabia Saudita è un accordo che, secondo i funzionari britannici, fornisce decine di migliaia di opportunità di lavoro all’interno della Gran Bretagna. Le presunte politiche del principe ereditario dell’Arabia Saudita per la conduzione di false riforme e la creazione di un’atmosfera culturale “aperta” all’interno dell’Arabia Saudita, hanno anche incoraggiato Londra a sviluppare relazioni con l’Arabia Saudita.

Affrontare l’influenza della Repubblica islamica dell’Iran è argomento all’ordine del giorno della politica estera di Riyadh, e questa questione ha il sostegno delle autorità britanniche. Per questo motivo, l’Arabia Saudita accoglie i contributi e i consigli degli esperti britannici per contrastare quelle che chiama minacce dell’Iran. Da un lato, bin Salman cerca di ottenere un sostegno globale per le riforme economiche e culturali nazionali e, d’altro canto, vuole assicurare agli investitori internazionali di rimanere nel Paese.

D’altra parte, il processo di riforma in Arabia Saudita guidato dal principe ereditario dell’Arabia Saudita affronta le gravi barriere interne. Il rapido ritmo delle riforme nella società tradizionale e conservatrice dell’Arabia Saudita avrà piuttosto conseguenze negative rispetto a quelle positive. Questo mentre le riforme economiche e culturali in Arabia Saudita, senza riforme politiche (libertà e democrazia) non saranno una soluzione fondamentale, e quindi dovranno sicuramente affrontare numerosi ostacoli.

Inoltre, il problema di far fronte alla Repubblica islamica dell’Iran non è facile per i sauditi. Negli ultimi anni, l’Arabia Saudita ha subito gravi sconfitte in varie scene regionali, tra cui Iraq, Siria, Yemen, Libano e così via contro l’Asse della Resistenza. Le autorità di Riyadh pensano che sarebbero in grado di affrontare la Repubblica islamica dell’Iran facendo affidamento sul sostegno politico e sulle armi occidentali, in particolare quelli del Regno Unito e degli Stati Uniti. Ma hanno trascurato il fatto che le potenze occidentali stanno solo cercando i propri obiettivi e interessi nella regione, e quindi fare affidamento su di loro non porterà altro che frustrazione e disperazione.

di Giovanni Sorbello

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