Medio OrientePrimo Piano

Il Congresso Usa finanzia i missili di Israele

Il Congresso Usa ha stanziato 600 ml di dollari per finanziare la “difesa” missilistica di Israele per l’anno 2017. Il Senato ha approvato il provvedimento venerdì, dopo che la camera aveva dato la sua approvazione la settimana scorsa.

 Iron DomeLa somma è destinata per 287,6 ml alla ricerca congiunta, 62 all’acquisto di componenti del sistema a corto raggio Iron Dome, 150 ml per il sistema a medio raggio David,s Sling, 120 ml per il sistema a lungo raggio Arrow-3. Infine, sono stati concessi 10 ml di fondi aggiuntivi per la ricerca di tunnel, l’ossessione di Israele che da anni cerca di localizzare i cunicoli attraverso cui la Resistenza conduce i suoi attacchi da Gaza, e soprattutto quelli a cui lavora Hezbollah, mai localizzati malgrado le continue ricerche.

I 600 ml stanziati dal Congresso sono fondi aggiuntivi, che non rientrano nell’accordo siglato fra gli Usa ed Israele nel settembre scorso, e che entrerà in vigore nel 2019; fino ad allora, Washington finanzierà la difesa missilistica di Tel Aviv separatamente al vigente accordo Fms, del valore di 3,1 Mld annui.

Con il nuovo Memorandum, dal 2019, e fino al 2028, gli Usa garantiranno finanziamenti per 3,8 Mld annui; dei 38 Mld complessivi, 33 sono relativi a forniture militari e 5 dedicati alla difesa missilistica, finora e per i prossimi due anni finanziata separatamente dal Congresso.

Israele puntava ad un budget annuo di 4,5 Mld ed ha dovuto anche accettare nel nuovo accordo (per la felicità delle lobby statunitensi degli armamenti) che l’intera somma venga spesa nell’industria americana, a differenza dell’attuale memorandum che permette che i finanziamenti possano servire a finanziare le industrie israeliane, realizzando così per Tel Aviv un doppio utile: militare ed economico.

Israele annette un’enorme importanza alla sua difesa missilistica, con cui conta di porsi al riparo in caso di scontro aperto con la Resistenza. Ipotesi largamente irrealizzabile, come già visto al tempo dell’ultima aggressione sionista a Gaza, ed assolutamente fantascientifica se pensata nei confronti di Hezbollah, che dispone di un tale arsenale missilistico da saturare con la massima facilità ogni tipo di difesa con attacchi di massa.

Inoltre, le costosissime quanto vantate difese di Israele, hanno dimostrato la loro inefficacia diverse volte, basti l’esempio dell’Uav di Hezbollah che nel luglio scorso si è fatto beffe sia dei caccia che dei missili di Tel Aviv, scorazzando tranquillamente nello spazio aereo dell’entità sionista e rientrando indenne impunemente.

Si tratta di cose risapute, ripetute diverse volte da esperti anche israeliani, ma sottaciute perché un affare miliardario come quello della difesa antimissile è manna per le industrie israeliane (e americane) della Difesa.

di Salvo Ardizzone

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