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Bambini yemeniti, 2017 anno terribile

“Il 2017 è stato un anno orribile per i bambini yemeniti“, ha dichiarato il segretario Unicef nel Paese, Meritxell Relaño. Più di 80 bambini sono stati martirizzati o feriti nel solo mese di dicembre, mentre milioni di persone affrontano un’epidemia di colera, incombono carestie, un’interruzione dei servizi sanitari e un blocco che ostacola la consegna delle forniture di fondamentale importanza.

Dai resoconti dell’Onu emerge che, solo nel 2016, i raid della coalizione hanno provocato 683 vittime minori di età; inoltre, in altre 38 raid, le bombe hanno centrato scuole e ospedali. Fonti Onu parlano di oltre 8.530 morti, il 60% dei quali civili, e 48mila feriti. Il conflitto ha inoltre lasciato oltre 20 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria, innescando una delle peggiori emergenze alimentare e provocato lo scoppio della peggior epidemia di colera al mondo.

Come ogni anno, la segreteria delle Nazioni Unite ha pubblicato un documento che riguarda i bambini che si trovano nelle regioni ove vi sono conflitti armati: Nella bozza del rapporto si legge che “in Yemen, le azioni della coalizione saudita hanno portato in modo oggettivo all’inserimento nella lista, per l’uccisione e il ferimento di bambini yemeniti. Almeno 683 morti fra i bambini sono da attribuire a questa fazione ed è responsabile anche di 38 attacchi, che hanno coinvolto scuole e ospedali nel 2016. Molti non riescono a raggiungere i più vicini ospedali, come ha osservato Relaño, molte famiglie sono del tutto privi di mezzi propri e l’unico modo che hanno per spostarsi è quello di prendere un autobus, quando ve n’è qualcuno disponibile.

Per compensare questo tipo di necessità, Relaño ha osservato che circa 1,3 milioni di famiglie, circa otto milioni di persone, sono state raggiunte con denaro contante per l’emergenza come parte di un progetto di trasferimento tra l’Unicef e la Banca Mondiale. Si sono implementati anche gli sforzi per aumentare le vaccinazioni contro la polio, molti medici volontari vanno nelle abitazioni e somministrano le dosi ai piccoli, ma i numeri sono pressochè impressionanti: sono circa cinque milioni i bambini yemeniti che necessitano di vaccinazioni e di cure per la malnutrizione acuta.

Ma il quadro già di suo drammatico è peggiorato dal perdurare del conflitto che colpisce lo Yemen, anche l’Italia ha la sua dose di colpe infatti il 20 Settembre del 2017, la Camera dei deputati ha respinto l’ipotesi di un embargo relativo alla fornitura di bombe italiane all’Arabia Saudita, quindi la partecipazione, seppur in modo indiretto, dell’Italia in un conflitto che non ha nessuna autorizzazione ne mandato internazionale. L’Italia invia armi fabbricate nello stabilimento della Rwm Spa di Cagliari che è di proprietà di una multinazionale tedesca, la Rheinmetall, queste sono le armi che vengono utilizzate per perpetuare un conflitto che sta causando la morte di migliaia di civili inermi.

Amnesty International ha denunciato lo scarso interesse del governo italiano nell’affrontare la questione; molti parlamentari fanno orecchio da mercante e ignorano le richieste di aiuto che arrivano dalle agenzie che si adoperano in Yemen. Eppure altri Paesi come Germania, Svezia e Olanda hanno interrotto le forniture all’Arabia Saudita che non ha rispettato il diritto umanitario internazionale in almeno 10 attacchi aerei dirette su abitazioni civili, mercati e ospedali e molti di questi attacchi, è stato appurato, sono stati compiuti con bombe di fabbricazione italiana.

Indagando si è visto che una licenza di 411 milioni di euro alla Rwm è destinata all’Arabia Saudita. Si tratta dell’autorizzazione all’esportazione di 19.675 bombe Mk-82, Mk-83 e Mk-84. Bombe sganciate su obiettivi civili, comprese scuole e ospedali pediatrici. E a morire o a restare menomati per sempre in questi attacchi sono maggiormente i bambini yemeniti.

Un anno terribile che sta per concludersi che ha visto la complicità dell’Italia nel massacro di vittime innocenti, tra cui molti bambini che si vedranno privati di un futuro se non della stessa vita. Nel solo 2017, 347 bambini e bambine sono stati mutilati. Per non parlare sempre in questo anno dei bimbi uccisi che ad oggi risultano essere oltre 200. Il rischio di uno scenario già visto in Siria è sempre più reale.

di Sebastiano Lo Monaco

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