Bambini siriani utilizzati dall’Isis come kamikaze
di Clelia De Stefano
La spietatezza dell’Is (Stato Islamico) non ha limiti di età. Nelle ultimi scontri in Iraq sono morti 14 bambini siriani reclutati dall’esercito di mercenari.
I bambini sono stati inviati in Iraq dopo aver ricevuto l’addestramento nei campi in Siria, secondo le notizie fornite dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani.
Alcuni sono morti durante gli scontri con le forze irachene, alcuni facendosi esplodere durante attacchi suicida ed altri a causa degli attacchi della coalizione a guida Usa.
A marzo, l’osservatorio ha riportato che dall’inizio dell’anno, sono stati reclutati 400 siriani minorenni.
Il gruppo che funge da cane da guardia con base nel Regno Unito, rivela che la maggior parte dei reclutati viene dall’Est, per essere più precisi dalla regione di Deir al-Zour, dove i terroristi esercitano una notevole influenza.
Lo Stato Islamico lavora sodo per reclutare i bambini nelle vicinanze delle loro filiali. Nei campi, i bambini devono imparare a combattere sul campo. A gennaio, sono stati inviati circa 140 bambini per combattere nella città predominate di Ayn al-Arab nel nord della Siria.
Commentando l’impiego di bambini nei conflitti armati, Kumar Tiku, capo delle comunicazioni del Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite, ha dichiarato in una recente intervista a Xinhua che l’uso dei bambini è diventato una “moda in crescita”. “Vediamo i bambini utilizzati in una varietà di modi, come sempre iniziati da una formazione radicale delle interpretazioni estremistiche della religione, così come a livello nazionale, dove i gruppi armati li usano per esigenze personali”, ha aggiunto.
Egli ha sottolineato che “la tendenza più allarmante è il crescente utilizzo di bambini in ruoli di combattimento”, notando che questo ha “implicazioni profondamente negative per il futuro di questa generazione di bambini”.
Le Nazioni Unite hanno recentemente affermato che più di 10mila bambini sono stati uccisi nel conflitto siriano, con molti altri sottoposti a sofferenze “abominevoli”, compreso lo stupro e la tortura. Altre migliaia sono stati costretti a fuggire dalle loro case a causa del conflitto.