Bahrain, brutale repressione contro dissidenti politici
Il gruppo dei diritti dei media Reporters Without Borders (Rsf) ha denunciato la spietata soppressione delle minoranze e dei dissidenti politici da parte del regime del Bahrain.
Secondo l’organizzazione con sede a Parigi, l’emirato del Golfo sta reprimendo ogni dissenso ad un ritmo allarmante, con conseguente imprigionamento di molti blogger e giornalisti. Secondo quanto riferito, la repressione non è limitata solo ai giornali dell’opposizione, come ad esempio al-Wasat, ma riguarda anche giornalisti locali dei media, blogger e scrittori non professionisti.
La denuncia di Rsf arriva dopo che il regime del Bahrain ha condannato il blogger Ali al-Mearaj al carcere a vita e il giornalista Mahmood al-Jazeeri a 15 anni di carcere.
Dal 2011, migliaia di militanti anti-regime tengono continue manifestazioni di protesta, scontrandosi con la brutale repressione delle forze di sicurezza del regime di Manama. I manifestanti chiedono l’abdicazione della dinastia Al-Khalifa, sostenuta dall’Arabia Saudita e l’istituzione di un sistema politico inclusivo che deve rappresentare la maggioranza sciita della nazione.
Sostenuto dalle truppe Saudite e Emiratine, Al-Khalifa ha represso l’opposizione con crescente tenacia. Il 5 marzo, il parlamento di Bahrain ha approvato una legge che permette di processare i civili nei tribunali militari, in chiara violazione dei diritti umani ed equivalente all’imposizione di una legge marziale di fatto. Il regime degli Al-Khalifa è riuscito a non essere travolto dalla rivolta grazie all’intervento militare dell’Arabia Saudita e degli Emirati, che di fatto occupano il piccolo Stato, con la scusa bugiarda che si tratta di disordini confessionali ispirati da Teheran.
I Bahrain, i minori in sono regolarmente presi in custodia senza una precisa accusa né un mandato d’arresto. Numerosi gruppi e Ong che si occupano di diritti umani hanno più volte accusato pesantemente Manama per detenzione ingiustificata e tortura nei confronti dei minori. Lo scorso giugno, un tribunale ha condannato 26 attivisti a lunghe pene detentive e spogliati della loro cittadinanza. Secondo i media locali, 18 attivisti del gruppo Gioventù Diraz sono stati condannati al carcere a vita.
di Redazione