Bahrain: la lotta di un popolo contro un regime oppressivo
Centinaia di donne in Bahrain hanno tenuto manifestazioni di protesta per condannare i casi di decessi infantili e aborti spontanei di donne in gravidanza, causati dall’uso eccessivo di gas lacrimogeni e bombe sonore da parte delle forze di sicurezza nel reprimere le proteste anti-regime.
Manifestazioni pacifiche si sono svolte nella regione di Karana, con gruppi di bambini presenti che mostravano le immagini dei bambini uccisi durante gli scontri. I manifestanti hanno scandito slogan contro il regime di Al-Khalifa per l’utilizzo eccessivo della forza contro le persone e in solidarietà con dissidenti nella vicina Arabia Saudita.
Dal 2011, quando ha avuto inizio la rivolta contro il regime al potere scoppiata in tutto il regno del Golfo Persico, si sono registrati diversi casi di aborto spontaneo a causa di inalazione di gas lacrimogeni. Le forze di sicurezza del Bahrain fanno abitualmente un uso eccessivo di gas lacrimogeni e bombe sonore nelle zone residenziali per intimidire gli abitanti e sottoporli ad una punizione collettiva. Nell’ultima ondata repressiva effettuata due giorni fa, le forze di sicurezza hanno attaccato i manifestanti anti-regime nei villaggi di Bouri, Karzakan e Sitra.
In Bahrain continua la lotta di popolo per conquistare i propri diritti, negati da un sistema corrotto ed oppressivo, sostenuto e protetto dall’Occidente.