Bahrain. Bchr: torture sistematiche per gli oppositori del regime
In occasione della Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura, il Bahrain Center for Human Rights (Bchr), ha espresso grave preoccupazione per le torture sistematiche che vengono praticate in contro gli attivisti dell’opposizione in Bahrain.
Nel corso dell’ultimo anno, il Bchr ha documentato decine di casi di tortura, dentro e fuori i centri di detenzione.
Nell’aprile 2013, il governo del Bahrain ha cancellato la visita del relatore speciale sulla tortura dell’Onu, Juan E. Mendez, che doveva svolgersi dall’8 al 15 maggio 2013.
E ‘importante notare che i casi presentati sono solo un esempio di molti altri casi non denunciati, a causa della cultura dell’impunità che riduce molte vittime di torture al silenzio per paura di ritorsioni.
E ‘importante notare che le vittime di tortura non sono stati in grado di ricevere la riabilitazione, e coloro che sono ancora detenuti gli vengono negate anche le cure mediche adeguate.
Dal febbraio 2011 i manifestanti antigovernativi hanno tenuto manifestazioni pacifiche in tutto il Bahrain, per chiedere la fine del regime al-Khalifa.
La violenza contro i manifestanti in Bahrain è aumentata dopo un accordo delle forze di sicurezza del Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico (Pgcc), i cui Stati membri – Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Oman e Qatar – hanno partecipato alla repressione di ogni forma di manifestazione pacifica.
Ad oggi, la repressione ha causato decine di manifestanti uccisi, centinaia di arrestati e migliaia di feriti. Nonostante ciò, gli attivisti in Bahrain affermano di voler continuare a manifestare, fino a quando non verrà soddisfatta la loro richiesta di costituire un governo democraticamente eletto.