Bahrain: bambini torturati e abusati nelle carceri del regime
Il Bahrain Center for Human Rights ha di recente denunciato gli abusi commessi in Bahrain dove è ormai abitudine arrestare i bambini e sottoporli a maltrattamenti e torture in carcere. Diversi gruppi di attivisti per i diritti umani hanno manifestato la loro preoccupazione per le violazioni dei diritti di centinaia di bambini commesse dal regime.
Dal 2011 le forze governative hanno ucciso più di dieci minorenni e hanno arrestato più di 1500 bambini con l’accusa di terrorismo. Le misure anti-terrorismo del Bahrain hanno suscitato la preoccupazione delle organizzazioni per i diritti umani, comprese le Nazioni Unite, poiché esse violano i diritti umani e le libertà fondamentali dell’individuo.
Il regime ha usato la legge anti-terrorismo per contrastare il dissenso. A questa legge le autorità hanno fatto appello per processare ragazzi, anche quindicenni. La legislazione bahreinita presenta delle contraddizioni e non è in linea con gli standard internazionali per quanto riguarda la giustizia minorile. La legge del 2012 definisce bambino qualsiasi individuo di età non superiore a 18 anni. Tuttavia, i bambini che hanno compiuto quindici anni e che hanno violato la legge, sono considerati adulti e trattati come tali. Vengono, per esempio, detenuti insieme agli adulti.
Come fa notare il presidente del Centro del Bahrain per i diritti umani, attivista che ha conosciuto la durezza delle carceri bahreinite, la sola colpa di questi bambini è quella di vivere in zone in cui sono in corso delle proteste contro il governo o di avere parenti attivisti politici.
I bambini sono condannati a trascorrere lunghi periodi in carcere, sottoposti a torture e privati della possibilità di andare a scuola. Le scuole presenti nelle carceri minorili, infatti, risulterebbero inadeguate a provvedere all’educazione dei giovani detenuti. Molti di loro non hanno potuto incontrare i loro familiari dopo l’arresto per molto tempo e sono stati interrogati senza la presenza del loro avvocato.
La situazione nelle carceri bahreinite è in violazione degli standard internazionali che tutelano i diritti dei minori. Come aveva sottolineato un po’ di tempo fa Nedal al-Salman, funzionaria del dipartimento dei diritti delle donne e dei bambini del Bahrein Center for Human Rights, i bambini sono costretti a stare insieme agli adulti e subiscono continuamente torture e abusi sessuali. Alcuni scontano pene fino a 15 anni in base alla legge antiterrorismo. Sono accusati di partecipare alle manifestazioni anti-governative e condannati per terrorismo, spesso sulla base di confessioni estorte. E’ il caso di Ebrahim Al-Muqdad e Jehad Sadeq, rispettivamente 15 e 16 anni, condannati, nel 2013 a dieci anni di prigione accusati di aver bruciato un veicolo blindato. I due ragazzi sono stati giudicati da una normale corte penale, e non un tribunale per minori. Le loro condanne sono state emesse sulla base delle loro confessioni e di testimonianze contraddittorie.
Il Bahrain ha ratificato la Convenzione sui diritti dell’Infanzia nel 1992, ma i continui abusi del regime dimostrano quanto esso venga meno ripetutamente agli obblighi contratti.
Il Bahrein Center for Human Rights e le altre organizzazioni che hanno aderito all’appello contano sull’aiuto della comunità internazionale per esortare il regime bahreinita a rilasciare tutti i bambini, e a garantire la tutela dei loro diritti conformemente ai trattati e alle convenzioni ratificate.