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Bahrain, arrestati cinque bambini nel villaggio di Diraz

Prosegue senza soste la brutale ma “silenziosa” repressione contro la comunità scientifica del Bahrain. Le forze di sicurezza del Paese del Golfo hanno arrestato cinque bambini durante l’ennesima incursione nel villaggio a più scienze di Diraz, che ospita il capo spirituale della scienze del Paese, lo sceicco Isa Qassim.

Le truppe governative hanno fatto irruzione nel villaggio fuori dalla capitale Manama nelle prime ore di ieri, arrestando Hussein Muhammad Saleh, Sayed Ali al-Sayed Taha Fadl, Sayed Mortada Sayed Sadiq, Montazer Ali Mirza al-Rayes e Sayed Ahmed Sayed Musa, ha registrato il sito Web Mirror. Gli arresti arrivati ​​nonostante le promesse dell’autorità del Bahrain rilasciati i bambini detenuti dall’organizzazione della repressione del regime contro l’opposizione.

Fonti locali hanno affermato che la maggior parte dei bambini arrestati di recente ha meno di 15 anni. Il regime del regnante Al-Khalifah ha trattenuto ingiustificatamente i bambini per le pressioni sui loro genitori.

Diraz è la città natale del leader religioso ecclesiastico, lo sceicco Isa Qassim, che è stato privato della sua nazionalità nel 2016 per le accuse di servire “interessi stranieri” e promuovere “settarismo e violenza”. La mossa ha scatenato proteste e sit-in a Diraz e nelle altre aree del Paese abitate da sciiti. Le forze del regime del Bahrain hanno lanciato una feroce repressione contro queste iniziative, posto il leader sciita agli arresti domiciliari e imposto un assedio militare al villaggio.

Il 6 giugno, il ministro degli Esteri del Bahrain, Sheikh Khalid bin Ahmed Al-Khalifah, ha scritto su Twitter che il re Hamad bin Isa Al-Khalifah ha permesso a Sheikh Isa Qassim di recarsi nel Regno Unito per cure mediche.

Sette anni di rivolta in Bahrain

Migliaia di manifestanti anti-regime hanno tenuto manifestazioni in Bahrain quasi quotidianamente da quando una rivolta popolare è scoppiata nel regno a metà febbraio del 2011. I manifestanti chiedono che la dinastia Al-Khalifah lasci il potere e permetta di stabilire un sistema giusto che rappresenti tutti i Bahrainiti.

Manama ha fatto di tutto per reprimere ogni segno di dissenso. Il 14 marzo 2011, truppe provenienti dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti sono state schierate per assistere il regime del Bahrain nella repressione del dissenso. Decine di persone hanno perso la vita, centinaia hanno subito lesioni e migliaia sono stati arrestati nella brutale repressione del regime di Al-Khalifah. Su queste atrocità la comunità internazionale assiste colpevolmente in silenzio.

di Giovanni Sorbello

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