Bahrain, a due anni dalla rivoluzione
Diverse manifestazioni sono state organizzate in occasione dell’anniversaio dell’inizio della rivoluzione, in varie città e villaggi del Bahrain, nonostante il divieto a manifestare da parte del governo.
Nel villaggio di Malikiyah situato a 18 km a sud ovest di Manama, le forze di sicurezza del Bahrein hanno sparato gas lacrimogeni e usato fucili da caccia per disperdere i manifestanti anti-regime.
La rivoluzione è iniziata a metà febbraio 2011, quando la gente, ispirata dalle rivoluzioni popolari che hanno rovesciato i dittatori di Libia, Tunisia ed Egitto, hanno iniziato a organizzare manifestazioni di massa.
Il governo del Bahrain ha prontamente avviato una brutale repressione delle proteste pacifiche e richiesto l’aiuto delle forze di sicurezza dell’Arabia Saudita. Decine di persone sono state uccise durante la repressione, mentre centinaia tra manifestanti, medici e infermiere sono stati arrestati, con l’accusa aver soccorso i rivoluzionari feriti.
Un rapporto pubblicato dalla Commissione d’inchiesta indipendente del Bahrain nel novembre 2011, ha rilevato che il regime di Al Khalifa ha utilizzato una forza eccessiva nella repressione, con l’accusa di aver torturato centinaia di attivisti politici e manifestanti a Manama.
I manifestanti dichiarono di voler continuare a tenere manifestazioni contro il regime, fino a quando la loro richiesta di formare un governo democraticamente eletto non sarà soddisfatta.